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EuroLeague Fantasy Challenge, Top e Flop G8

I miglior e peggiori in ottica EuroLeague Fantasy Challenge: Cody Miller-McIntyre batte il Barcellona

Secondo doppio turno stagionale che, come sempre, darà uno scossone alla classifica. Per questo turno segnaliamo ben quattro successi esterni, col Real sempre in vetta e imbattuto che allunga sulle inseguitrici.

L’euro derby viene vinto dalla Virtus, che inguai sempre di più il cammino europeo di Milano.

Top

Cody Miller-McIntyre (Baskonia Vitoria-Gasteiz) 31.9 PT: l’ennesimo diamante scovato dalla fucina di talenti basca. Ancora una volta l’ex Andorra si rende protagonista di una prestazione ai limiti della perfezione, che suggella una prestazione di squadra ai limiti della perfezione.

Iffe Lundberg (Virtus Segafredo Bologna) 30.8 PT: il danese esce alla distanza, dominando l’ultimo periodo e regalando alla V Nere il terzo successo consecutivo nei confronti diretti con Milano.

Shane Larkin (Anadolu Efes Istanbul) 27.5 PT: in casa Efes sta nascendo una nuova coppia d’oro, quella formata da Shane e Beabouis. Questa volte sono le giocate del talentuoso esterno di coach Can a fare la differenza, ma tutto il comparto esterni gioca una gara magistrale per limitare le stelle monegasche, che girano tutte tra i piccoli.

Flop

Bryant Dunston (Virtus Segafredo Bologna) -2.7 PT: l’eroe di Istanbul paga a caro prezzo il dover giocare molti più minuti causa l’assenza di Jordan Mickey, con una prestazione al di sotto delle attese. Perde il duello dei veterani con Hines.

Sterling Brown (ALBA Berlino) -1 PT: una stecca capita anche ai migliori, figuriamoci a un ragazzo alla prima esperienza in Eurolega. Sicuramente ha patito la pressione di una gara che i tedeschi erano chiamati a vincere e questo fa tanta differenza. Fortuna vuole che possa riscattarsi immediatamente.

Jabari Parker (FC Barcelona) -1 PT: l’ex Celtic aveva dato segnali di risveglio nell’ultimo turno, prontamente rispediti al mittente. Così come tutti i lunghi catalani, offre una prova opaca, proprio nel reparto dove la formazione di Grimau doveva e poteva fare la differenza.

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