Draymond Green: “Butler non avrebbe dovuto prendere quel tiro”

L’ala dei Warriors critica il tiro da tre punti preso da Butler nel finale di gara-7

Butler usa il trash talking

Le finali della Eastern Conference sono state combattute e avvincenti, con l’esito della serie si è deciso solo nell’ultimo quarto di un’intensa gara-7 disputata alla FTX Arena di Miami.

Boston ha condotto la gara per larghi tratti, salvo subire la rimonta disperata degli Heat negli ultimi minuti, con Jimmy Butler che ha avuto l’occasione di portare avanti Miami a pochi secondi dalla fine, ma il suo tentativo da tre punti (e con esso le residue speranze degli Heat) si è infranto sul ferro.

L’ala dei Warriors Draymond Green, nel corso del suo podcast, ha analizzato il finale di partita e ha valutato sbagliata la decisione del numero #22 degli Heat di prendersi il tiro da tre punti, soprattutto poiché Butler aveva spazio per trovare un tiro al ferro a lui più congeniale:

Penso che quel tiro non andava preso. La ragione per cui penso che sia un brutto tiro è che non lasciava altre speranze. Quel tiro diceva semplicemente: “O vinciamo, o torniamo a casa”. Al contrario Jimmy Butler, che sappiamo essere bravissimo ad andare al ferro e addirittura migliore ad andare al ferro e subire fallo, aveva un Al Horford che correva indietro con molto spazio [per attaccare] dato che i tiratori stavano riempendo i lati, e oltretutto aveva già segnato 35 punti

Draymond Green

Green avrebbe preferito che Jimmy Butler attaccasse il ferro per segnare o quantomeno guadagnarsi un viaggio in lunetta:

Sei in casa e i tifosi ti stanno spingendo. Se Jimmy Butler penetra e segna, oppure se penetra soltanto, è molto probabile che ottenga un fischio arbitrale a favore, soprattutto essendo in casa e considerando quanto Jimmy è bravo a guadagnare i falli. A quel punto, se Butler segna o subisce fallo e pareggia la gara, la pressione è tutta sulle spalle dei Boston Celtics

Draymond Green

La considerazione di Draymond è senza dubbio sensata, ma la stella degli Heat ha dovuto prendere una decisione cruciale in una frazione di secondo, probabilmente con poche energie residue in corpo dopo una partita in cui ha dato tutto, e in cui non ha lasciato il terreno di gioco nemmeno per un istante.

Jimmy e i Miami Heat dovranno convivere con questo crudele finale di partita per tutta l’estate, ma potrebbero usarlo come motivazione in vista del prossimo anno.

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