Stephen Curry e l’esultanza ‘Night Night’: ecco perché è nata
Gara 6 delle NBA Finals a Boston e la gioia della vittoria del titolo in rimonta: ecco come è nata l’esultanza ‘Night Night’
L’esultanza ‘Night Night’ di Stephen Curry sta facendo il giro del mondo ed è molto in voga soprattutto tra i calciatori. Ma dove è nata? Stephen Curry l’ha ‘sfoderata’ per la prima volta nella sfida di playoff dopo aver dato una notevole spinta ai suoi Golden State Warriors nell’eliminare i Denver Nuggets al primo turno.
E’ successo tutto velocemente ed era una di quei momenti in cui sentivo le sensazioni da partita da playoff. Non avevamo partecipato per un paio di anni e in quel momento mi sentivo galvanizzato di nuovo sul palco. Mi sono detto più volte a me stesso, a nessuno altro nell’arena: “Mettili a dormire”
Stephen Curry
A 40″ dalla fine, Steph segna il lay up del 116-111 sgusciando via da Nikola Jokic sul pick and roll con Andrew Wiggins e poi dritto verso il ferro. Eccola la ‘Night Night’ che si è vista poi un mese più tardi sul TD Garden di Boston, in gara 6 delle NBA Finals, in cui Curry fu autore di una prestazione da 34 punti con 7 rimbalzi e 7 assist.
La sua firma sul match con un paio di triple nel finale, come il canestro contro l’MVP serbo, gli ha permesso di mettere le mani definitivamente sul quarto anello NBA e soprattutto sul primo riconoscimento in carriera di MVP delle Finals.
E’ stata lo specchio di una gara ‘da titolo’ dei Golden State Warriors soprattutto quando la squadra di Steve Kerr è riuscita a recuperare lo svantaggio in doppia cifra nel secondo tempo ed è poi andata col pilota automatico verso la vittoria.
E’ stato come essere su una montagna russa. Sono scesi in campo colpendoci da ogni parte e dopo qualche minuto erano già sopra di più di 10 punti. Siamo tornati nel terzo quarto molto convinti, abbiamo preso la leadership, volevo il titolo
Stephen Curry
La tripla (6/11 da tre in gara 6) che ha segnato il +15 ad un paio di minuti dalla sirena finale ha poi suggellato la vittoria del titolo, il quarto in sette anni per GSW. L’esultanza dell’anello è stato un messaggio, un via libera ai compagni per cominciare a festeggiare.