Cavs, Donovan Mitchell: “Ho chiesto a JB di lasciarmi in campo”
Donovan Mitchell, dopo i 71 punti, rivela cosa ha detto a coach Bickerstaff alla fine dei tempi regolamentari
Due giorni fa, dopo aver comunque vinto contro i Chicago Bulls, Donovan Mitchell aveva manifestato dell’insoddisfazione per non essere riuscito a sfoderare il miglior basket della sua stagione.
Sono passate 48 ore, più o meno, e Mitchell si rifà con gli interessi piazzando una delle migliori prestazioni della storia della NBA. A quasi 7 anni dall’ultima volta (Devin Booker contro i Celtics, marzo 2016), ecco che appare di nuovo sul tabellino delle statistiche un 70 alla voce “punti segnati”.
Sono i 71 che Mitchell rifila ai Bulls, tra l’altro sfiorando la tripla doppia aggiungendo 11 assist e 8 rimbalzi, decisivi per la vittoria finale all’overtime.
So che ne ho fatti 71, ma senza i miei compagni non sarebbe stato possibile. Abbiamo lottato fino alla fine facendo giocate cruciali… non abbiamo cominciato benissimo, ma ce l’abbiamo fatta come gruppo
Donovan Mitchell
Alla fine dei tempi regolamentari costringe coach Bickerstaff a lasciarlo in campo. Spida non delude segnando il canestro del pareggio dopo l’errore in lunetta (fotocopiando quello di Doncic contro i Knicks nella tripla doppia da 60 punti) per mettere in pareggio il risultato prima della sirena del quarto periodo.
Poi ai tempi supplementari è di nuovo il suo show.
Ho chiesto a JB di non togliermi perché volevo vincere. Ricordo di avergli detto qualcosa tipo: “Siamo arrivati così lontano, adesso voglio vincere”. Apprezzo molto il fatto che abbia avuto tanta fiducia in me, mi ha messo nella posizione di fare il mio, come la squadra
Donovan Mitchell
In off season è diventato un nuovo giocatore dei Cavaliers. Adesso è quello con più punti segnati in una singola partita nella storia di Cleveland, avanzando ben oltre i nomi di giocatori che hanno scritto pagine storiche in Ohio, come LeBron James e Kyrie Irving (entrambi fermi a quota 57).