NBA All-Star Game 2023, i quintetti di Dunkest
A poco più di un mese dall’All Star Weekend, vi sveliamo i nostri titolari per la partita delle Stelle all’NBA All-Star Game 2023
L’NBA All-Star Game monopolizza, ormai da decenni, le discussioni di tutti gli appassionati di pallacanestro nel periodo invernale. Essere titolari nella partita delle Stelle è un titolo personale importante per ogni giocatore NBA e spesso vengono mobilitati interi paesi affinché il proprio rappresentate possa parteciparvi.
La partecipazione popolare, punto forte della visione fan centrica di questa manifestazione, è quindi una medaglia a due facce, tanto da portare Yao Ming, ad ogni modo una icona della NBA, ad essere eletto titolare per l’All Star Game del 2011 nonostante le sole 5 partite giocate in stagione con una media misera di 10 punti e 5 rimbalzi a partita. Alzi la mano chi pensa che essere uno dei maggiori rappresentanti sportivi di una nazione da più di 1 miliardo di abitanti non possa aver influito. Tenetela giù che vi guardo.
Ad ogni modo vogliamo rendere partecipi, nel nostro piccolo, anche la nostra community su una delle decisioni cui è direttamente invitata la audience NBA. Abbiamo cercato di selezionare quei giocatori che, secondo noi, per rendimento si sono distinti di più in questa prima parte di stagione. Anche i giocatori infortunati, così come da regolamento, sono stati indicati perché, ad ogni modo, lo status di titolare all’All Star Game rimane negli annali indipendentemente dalla partecipazione effettiva.
Abbiamo indicato, come da sito NBA, cinque giocatori per la Eastern Conference e cinque giocatori per la Western Conference, seguendo la divisione di due guardie e tre “lunghi” per Conference.
Bando alle ciance: vediamo chi sono i titolari di ogni Conference secondo Dunkest per l’All Star Game 2023 (non abbiamo tenuto conto delle attuali condizioni fisiche del giocatore).
Eastern Conference
Backcourt
Tyrese Haliburton (Indiana Pacers)
Iniziamo subito col botto, consapevoli di aver scelto un nome alternativo ma, a nostro pensiero, meritevole della nomination. Haliburton sta guidando gli Indiana Pacers verso i posti più alti della Eastern Conference, contro ogni pronostico di inizio anno. La coppia con Turner funziona e mette in difficoltà qualsiasi difesa NBA e Tyrese sta, ad ora, guidando la classifica NBA per quanto riguarda gli Assist.
La doppia doppia di media proietta Haliburton tra le guardie più importanti della Lega e quindi della propria Conference. Questa candidatura può rappresentare per lui il primo passo verso l’élite della Lega Americana.
Donovan Mitchell (Cleveland Cavaliers)
Nel momento in cui scriviamo, Donovan Mitchell ha da poco concluso una partita da 46 punti proprio contro la sua ex squadra e proprio a Salt Lake City, nello Utah, dove si terrà la manifestazione dell’All Star Weekend. Mitchell in questa stagione oltre ad essersi confermato come migliore attaccante anche in una franchigia diversa rispetto a quella del suo inizio carriera, ha anche realizzato una delle prestazioni offensive più importanti di tutti i tempi.
I 71 punti realizzati contro i Chicago Bulls rimarranno per sempre negli annali della Lega: impossibile non premiare Mitchell con la titolarità all’ASG per questa prima metà di stagione praticamente perfetta.
Frontcourt
Jayson Tatum (Boston Celtics)
C’è poco da dire ormai su Jayson Tatum. Il leader dei Boston Celtics dopo aver realizzato una run Playoff meravigliosa, guidando la sua squadra a delle impronosticabili NBA Finals, si sta confermando in questa Regular Season come uno dei principali candidati al titolo di MVP.
Rispetto agli anni passati, dal punto di vista statistico, sta catturando più rimbalzi e, di fatto, doppie doppie e triple doppie fioccano in questi primi mesi di stagione. Il posto da titolare il 19 Febbraio è stra-meritato e speriamo che la giuria popolare confermi la definitiva maturazione di questo talento cristallino.
Giannis Antetokounmpo (Milwaukee Bucks)
Dobbiamo dirvi la verità. Questa scelta è stata molto difficile. Il ballottaggio sul quattro titolare (mettiamola così) era tra il Greco e Kevin Durant. KD e i Nets sono protagonisti di una stagione importante che ha fatto ricredere molti sulle ambizioni da titolo dei ragazzi di Coach Vaughn (una delle rivelazioni degli ultimi mesi). L’infortunio di KD ha rallentato la sua corsa verso Utah e ha lasciato i riflettori puntati unicamente sul talento dei Milwaukee Bucks. Nonostante sia facile pensare che questa stagione sia stata, almeno per ora, piena di sali e scendi per Antetokounmpo, i numeri non mentono chico.
Giannis sta guidando, per l’ennesimo anno di fila, i suoi Bucks verso le vette dell’Est con medie da 32 punti 11 rimbalzi e 5 assist a partita. Difficile ignorare questi dati che, seppur incompleti, ci narrano, o diva, dell’ira funesta.. del Dio (greco) contro cui gli avversari devono lottare, spesso invano, ogni sera. Premiamo Giannis, non ce ne voglia Kevin Durant, sicuramente più impegnato a pensare al recente infortunio che alla rassegna delle Stelle (Zazzaroni non te la prendere).
Joel Embiid (Philadelphia 76ers)
Non ci sono dubbi sulla partecipazione da titolare di Embiid alla manifestazione di Febbraio. Il lungo di Philadelphia è autore di una delle migliori stagioni negli ultimi anni della Lega ed è molto probabilmente sul podio per quanto riguarda la corsa al titolo di MVP. Gli oltre 33 punti a sera oltre a guidare i Sixers verso dei Playoff quanto meno sicuri, lanciano Joel verso la Sesta apparizione nella storia dell’All Star Game.
Western Conference
Backcourt
Luka Doncic (Dallas Mavericks)
I Dallas Mavericks sembrano confermarsi, dopo l’anno scorso, tra le quattro forze della Western Conference. Il fattore campo è un vantaggio che, nella Post Season, sposta di tanto gli equilibri, almeno nei primi turni. Se la franchigia Texana si riconfermerà nella élite del West il merito sembra passare esclusivamente dalle mani e dalla mente superiore di Luka Doncic.
Mi capita spesso di pensare a dove sarebbe questa squadra senza il talento sloveno e la risposta che mi do è che potrebbe essere una seria candidata alla corsa per Wembenyama. L’esagerazione è voluta, per dare il senso della (ennesima) stagione leggendaria di Doncic in NBA. Da quando è approdato in America ha scombussolato gli equilibri della Lega ed è ad oggi, insieme a Jokic, il padrone della Regular Season Americana. Un ottimo risultato per il basket Europeo.
Shai Gilgeous-Alexander (Oklahoma City Thunder)
È stata dura lasciare fuori da questa lista Ja Morant ma la voglia di premiare Shai Gilgeous-Alexander, e quindi la stagione di Okc, è stata troppo forte. I Thunder sono a sole tre vittorie dai Play-in ma, indipendentemente dal raggiungimento di questo obiettivo, si stanno confermando come squadra piena di talento grezzo e in grado di dare del filo da torcere a qualsiasi franchigia NBA (chiedere a Boston, a cui ne hanno rifilati solo 150).
Venendo al singolo, Shai rappresenta uno dei rimpianti maggiori dei Los Angeles Clippers. Finalizzatore implacabile, in questa stagione ha chiuso sotto i 20 punti solo in 3 occasioni su 37 partite giocate. Questa incredibile costanza realizzativa ha permesso al prodotto di Kentucky, oltra a fregiarsi dei 30 punti di media a partita, di essere ormai tra i talenti più importanti della Lega.
Frountcourt
LeBron James (Los Angeles Lakers)
La storia. Per la diciannovesima stagione consecutiva, a meno di catastrofi, LeBron James sarà convocato per l’All Star Game. Sembra che il Re abbia poca voglia di scrivere il Capitolo finale della sua carriera in un libro che, in quanto a lunghezza, fa concorrenza al miglior Dostoevskij. Con ogni probabilità LeBron vuole regalare ai propri spettatori un ultimo canto, prima di dedicarsi a tutt’altro nella vita. Non è facile perché i Los Angeles Lakers, all’infuori del Re e Davis, di cui parleremo dopo (piccolo spoiler), sembrano poca roba e non in grado, né tantomeno meritevoli, di essere accostati a una leggenda di questo gioco.
LeBron è infatti diviso tra due attività: l’ascetismo concretizzato nell’attesa che il mercato degli scambi regali qualcosa ai gialloviola e quella pastorale, intento, di tanto in tanto, a pregare affinché il fisico di Anthony Davis regga sano e salvo fino alla fine della stagione. Di contorno, continua a insegnare basket in ogni palazzetto in cui mette piede. Eterno.
Anthony Davis (Los Angeles Lakers)
E’ curioso il fatto che l’ultimo luogo in cui abbiamo potuto godere di un Anthony Davis injury free sia stato proprio la Bolla. Nella bolla, di cristallo, vorrebbero imprigionarlo tutti i dirigenti gialloviola per preservarlo al meglio per i Playoff (sempre se ci arrivano…). Senza infortuni non ci sarebbero dubbi sulla sua partecipazione dal primo minuto nella partita delle Stelle.
Anche quest’anno, però, il fisico non ha retto la forza sovrumana di Davis e il monociglio ha dovuto alzare bandiera bianca per questi mesi invernali. Non sappiamo ancora molto sulla data di rientro ma, ciò che è certo, è che fin quando è stato in campo Davis è stato uno dei migliori giocatori dell’intera Lega.
Nikola Jokic (Denver Nuggets)
La dimensione della leggenda, di cui poco ci rendiamo conto, è data dal fatto che Nikola Jokic è vicino tanto così a vincere, per il terzo anno di fila, il titolo di MVP della NBA. La sua netta superiorità viene spesso ignorata dagli spettatori, quasi a dare per scontato quell’irritante pensiero cestistico superiore, e di tanto, alla media. Jokic gioca a basket come nessuno nella Lega e la sua tripla doppia di media è lì a dimostrarlo, e neppure in maniera completa.
Lo step successivo che gli si richiede è di portare i Nuggets lontano anche nei Playoff. Dopo oltre un anno, Jamal Murray è tornato a disposizione e con il suo Robin è lecito pensare a una Post Season di maggiore successo.
Ecco quindi la lista dei 10 giocatori titolari che meritano, secondo noi, di aprire l’All-Star Game 2023. Manca ancora un mese quindi tutto è ancora possibile, siete d’accordo con le nostre scelte? Fatecelo sapere sui social ufficiali Dunkest.