NBA Draft Preview, 14° posto: Tyrese Maxey
Primo giocatore di Kentucky in questo Mock Draft, una point guard che entra nella Lega seguendo la scia dei suoi predecessori
Siamo abituati a vedere i Wildcats sfornare talenti che finiscono tra i primi cinque della lottery, non è questo l’anno giusto, ma Tyrese Maxey vuole essere l’eccezione di questo NBA Draft e seguire le orme delle guardie di Kentucky che in questi anni hanno arricchito la Lega di futuri campioni.
Destinazione: Boston Celtics
Kentucky ha sempre sfornato talenti, basta pensare che quattro giocatori provenienti da questo college hanno giocato le Finals 2020 e altri come Towns, Booker e Gilgeous-Alexander sono già pronti per guidare un team da leader. Tyrese Maxey è 1.91 m x 90 kg, è apprezzato per le sue capacità di giocare su entrambi i lati del campo e per la sua prestanza fisica, il suo stile di gioco è a metà tra Rondo e De’Aaron Fox, non a caso usciti proprio dal suo stesso ateneo.
Il Draft direbbe Boston Celtics, una squadra dove sono i giovani a farla da padroni. Avendo però giocato le finali di Conference, il prossimo step sarà provare a vincere il titolo, così il ragazzo di Dallas verrà probabilmente scambiato per arrivare ad un centro dominante o per aggiungere role players al roster dei bianco-verdi.
Punti di forza
Il ragazzo è una guardia versatile, dotato di forza fisica, di una muscolatura sopra la media rispetto ad altre point guard e utile sia nella metà campo offensiva sia in quella difensiva. La sua capacità nel leggere le partite già dal primo minuto in campo può essere fondamentale anche nelle serate più complicate o per dare alternative ai compagni. Bravo nella fase “off the ball”, ma non manca di playmaking, soprattutto nell’esecuzione del pick and roll.
Ha una propensione naturale per il tiro, non importa in quale situazione si trovi, può tirare da fuori come penetrare in area, assorbire il contatto e trovare anche il tiro libero supplementare dopo la penetrazione nel pitturato. Il suo punto forte è il floater con cui inganna la difesa e una volta trovato l’impeto è difficile spegnerlo.
Sfrutta al 100% il suo corpo e questo lo rende un affidabile difensore, non ha paura di prendersi gli sfondamenti e di affrontare a “muso duro” gli avversari più grossi di lui. Riuscendo a leggere le partite dal principio in fase d’attacco, altrettanto bene intercetta le linee di passaggio in difesa, può dunque essere sfruttato come guardia polivalente.
Punti deboli
Non eccelle per il suo atletismo, scarso il suo rapporto corsa/salto, preferisce le giocate eleganti a quelle esplosive, alta quindi la probabilità di venire stoppato dai lunghi avversari. Non essendo particolarmente veloce parte svantaggiato nel primo passo degli uno contro uno; se guida la transizione offensiva tende ad essere deleterio per sé e per i compagni, poiché la partenza rapida gli fa perdere lucidità al tiro o nel passaggio.
Deve lavorare sulla selezione dei tiri e sulle decisioni in-game, il 49% dal mid-range ne è la testimonianza perfetta. Come dalla media, così dalla lunga distanza pecca di troppa sicurezza nei suoi mezzi alzando la mole di tiri presi dietro l’arco. Ha registrato una percentuale del 29% nel suo anno di college, dovuto anche ai numerosi tiri contestati che tende a prendere per eccesso di confidenza.
Bravo a servire i compagni di squadra, ma non troppo: infatti, ha un pessimo rateo assist/palle perse (1.4 a 1). Se non riesce a concludere una volta entrato in area avversaria, ha la tendenza di tornare sui suoi passi cercando i compagni, perdendo palloni sanguinosi e favorendo la ripartenza avversaria.
Conclusione
C’è da lavorare e probabilmente i Celtics non hanno né tempo né voglia di farlo, però Tyrese Maxey è ambito da numerose franchigie e sarebbero ben disposte a farsi sentire per ottenere i suoi servigi. Una trade gioverebbe ad entrambi: lui e il pacchetto Carsen Edwards-Romeo Langford potrebbero rappresentare un trio perfetto per ripartire da zero, tutto dipenderà da quale team sarà disposto a sacrificare il proprio pezzo pregiato per loro.
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