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NBA Draft Preview, 13° posto: R.J. Hampton

Il ragazzo che ha preferito la Nuova Zelanda ai college più prestigiosi, il Mock Draft metterà in relazione l’eterna rivalità con l’amico LaMelo

Lui e LaMelo Ball hanno deciso di non accettare la borsa di studio e giocare un anno tra i professionisti prima di approdare in NBA. Lo sfondo è stato quello della National Basketball League (campionato per club australiani e neozelandesi) dove R.J. ha vestito la canotta dei New Zealand Breakers.

Destinazione: New Orleans Pelicans

Era destinato ai palcoscenici più importanti della NCAA, ma la sua ambizione lo ha portato a scontrarsi con i grandi appena concluso il liceo. La scelta di giocare in Nuova Zelanda può sembrare strana, non se R.J. Hampton e LaMelo Ball erano coloro che si sarebbero giocati le due delle prime cinque pick al Draft 2020. Complici gli infortuni, il talentino da Dallas è fuori dalla top ten.

Sembra nel destino di Hampton giocare con il più grande dei tre fratelli Ball, Lonzo. Stesso ruolo, fisico e caratteristiche, il classe 2001 si giocherà le proprie carte per diventare la riserva perfetta del numero 2 dei Pelicans. Attenzione al mercato, Holiday probabile partente potrebbe lasciare scoperto il ruolo di guardia e chissà che il nuovo coach (ancora deve essere nominato) non decida di mettere fianco a fianco Ball e R.J.

Punti di forza

Veloce, dotato di grande esplosività e nel suo anno in NBL è cresciuto ancora di qualche centimetro, rendendolo una combo guard di 196 centimetri. Palla in mano sa essere letale sul primo passo, ma è in grado di decidere, con lucidità e all’ultimo istante, se tirare o servire il compagno. Sfrutta a dovere la sua altezza contro le altre point guard e sta diventando sempre più affidabile con il suo Eurostep.

Versatile in fase offensiva, gioca con ordine sia “on the ball” sia “off the ball”. Servito dai compagni è in grado di occupare uno spot per il tiro da 3 punti o concludere con un pull-up jumper dalla media distanza; grazie alla sua elevazione, anche un tiro sporco ha più possibilità di terminare in fondo alla retina. Risulta essere una minaccia costante a rimbalzo offensivo recuperando palloni che sembrano già in mano ai difensori avversari.

Un ibrido tra un playmaker e una guardia tiratrice, abile nello sporcare le linee di passaggio e rapido nel chiudere sui close-out. Sfrutta a suo piacimento la mobilità dei suoi piedi tenendo alta la pressione sul portatore di palla ed è bravo a contestare i tiri dall’angolo.

Punti deboli

Come molti dei talenti di questo Draft è capace di soddisfare ogni requisito, ma non riesce ad eccellere in nessuno dei fondamentali. Deve diventare un tiratore da tre punti più affidabile, soprattutto dal palleggio, perché tende a spegnersi dopo aver fallito un paio di conclusioni. Inoltre soffre i difensori che applicano una marcatura serrata, non sapendo come sbarazzarsene.

Probabilmente a causa della poca massa e dei pochi muscoli non ha confidenza con il gioco fisico, sebbene ami entrare in penetrazione, prende solamente 3.6 liberi a partita in 40 minuti di gioco. Deve lavorare in palestra, altrimenti rischia di perdere ogni scontro fisico.

La sua tecnica difensiva ha bisogno di essere “sgrezzata”, non eccelle nei blocchi e non assorbe il contatto diretto con l’avversario, questa volta non a causa del fisico, ma per mancanza di fondamentali. Bravo nella lettura dell’azione, ma nell’uno contro uno non ha ancora compreso come mandare il portatore di palla sul lato debole.

Conclusione

Le provocazioni a Chris Paul, la sfida contro LaMelo Ball in cui erano presenti ben 17 tra i migliori scout della NBA. R.J. Hampton deve dimostrare che sceglierlo solo alla numero 13 è stato un grande errore e conoscendo la sua personalità, proverà a rubare la scena anche a Zion. Al fianco di Lonzo, Ingram e della scelta numero 1 del Draft 2019, ci sarà da divertirsi.


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