Lakers, LeBron James: “Chi è il GOAT? Scelgo me stesso”

Un indice alzato. Il numero 1 di tutti i tempi. Da solo in vetta alla classifica dei migliori marcatori All-Time per un record che viene eclissato dopo quasi 40 anni.

Con un fadeaway segnato a 10″ dalla fine del terzo quarto, il gioco si ferma. LeBron alza le braccia al cielo, si commuove e celebra il traguardo in mezzo al campo con il commissioner Adam Silver e Kareem Abdul-Jabbar, che gli consegna il pallone della partita: una sorta di consegna della torcia.

Non penso di averlo ancora realizzato, per quanto io provi a vivere il momento. È confuso

LeBron James

Coi 38 punti segnati contro gli Oklahoma City Thunder, KingJames raggiunge quota 38.390 totali, un dato che verrà aggiornato di partita in partita fino alla fine della sua carriera.

È tutto davvero surreale perché non me lo sono mai posto come obiettivo. Penso alla longevità della mia carriera, sono stato in tre franchigie e provo ad essere il migliore giocatore possibile ogni sera e ad essere me stesso

LeBron James

KingJames, miglior scorer di sempre, poi continua.

Penso di poter giocare ancora un paio di anni. So che posso farlo per come mi sento e per come il mio corpo sta reagendo in questa stagione. Io sono motivato e posso competere per vincere uno o più campionati. Se la mia mente è preparata, allora lo sarà anche il mio corpo

LeBron James

LeBron James, ancora all 20esima stagione, a 38 anni, continua a fare ciò che ha fatto dal 2003 in poi: provare che niente è impossibile, oltre a segnare, segnare e segnare ancora. Quello che farà anche anche nei prossimi anni con l’obiettivo, infatti, di arrivare a 41mila punti

Battere Kareem significa ritagliarsi uno spazio ancora più sostanzioso in ogni dibattito sulla figura del GOAT della storia NBA. LeBron non ha dubbi.

Se devo scegliere, scelgo me stesso, ma ognuno ha il proprio. Io so cosa posso fare ogni sera e che cosa posso dare alla squadra: penso di essere il migliore che abbia mai giocato

LeBron James