NBA Draft Preview, 8° posto: Precious Achiuwa
Una delle “Twin Tower” dei Memphis Tigers, sotto la lente di ingrandimento uno dei migliori lunghi di questo Mock Draft
Nato in Nigeria, adottato dagli Stati Uniti, il classe 1999 ha frequentato il college di Memphis assieme ad uno dei migliori prospetti di questo NBA Draft 2020, James Wiseman, formando (seppur per breve tempo) un duo di lunghi impressionante.
Destinazione: New York Knicks
Un’autentica forza della natura, 206 centimetri per 102 chilogrammi, Precious Achiuwa è un talento tutto da scoprire. Ha cominciato con il calcio e solo con l’inizio della scuola superiore ha approcciato con il mondo della pallacanestro. Gli scout lo hanno subito classificato come “5-star prospect” e nonostante sia più vecchio rispetto ad altri freshman, ha attirato lo stesso l’attenzione di tutta la NBA.
La Grande Mela potrebbe bussare alla sua porta, in pieno (e continuo) re-building il lungo di Memphis potrebbe aggiungersi ad una schiera di giovani giocatori e far valere il suo carattere, rinforzato dopo l’addio di Wiseman dai Tigers, dove ha preso il testimone di go-to-guy del college. I Knicks potrebbero volere di più e inserirlo in una trade, data l’abbondanza di ali grandi a roster, di sicuro chi lo prende fa un affare.
Punti di forza
Presenza costante nella propria metà campo difensiva e caratteristiche da centro moderno, sebbene si trovi più a suo agio nel ruolo di ala forte. Grazie alla sua “wingspan” di 2.19 m, contesta perfettamente la volontà dell’avversario di prendersi un tiro; aggiungendo piedi rapidi, bravura negli scivolamenti e nei cambi di marcatura, Achiuwa è capace di marcare qualsiasi ruolo, risultando insuperabile.
I rimbalzi sono il suo forte e la naturalezza con cui difende la propria area lo rendono a tutti gli effetti un eccellente rim protector. Deve lavorare sulla lotta al rimbalzo offensivo, ma essendo dotato di grande esplosività ed energia nel salto, il lavoro con uno staff più preparato lo aiuterebbe a maturare in poco tempo.
Se viene accoppiato ad un playmaker abile nel giocare il pick and roll, il prodotto di Memphis University diventa una sentenza anche in attacco. Fisico, velocità e capacità di raccogliere i passaggi, lo rendono letale come rollante. Inoltre ha un dato interessante sul tiro da 3 punti: ha registrato il 32.5% su 40 tiri tentati al college, migliorabile, ma pur sempre da tenere d’occhio se messo in relazione al tipo di giocatore che abbiamo davanti.
Punti deboli
In primis il tiro va assolutamente migliorato o il rischio è di trovarsi di fronte ad un giocatore che senza vie d’uscita risulta spaesato. Preoccupa il 21.4% nei jumper, se contestato è praticamente annullato in partenza, meglio affidargli un tiro quando ha campo libero. Ha le abilità per diventare un temibile tiratore dalla distanza, ma deve lavorarci sopra, così come sui tiri liberi, dove tira con appena il 59% su 187 tentativi.
Manca completamente di QI offensivo, si fa sopraffare dall’agonismo e spesso commette infrazioni che causano palle perse. Il suo ratio assist/palle perse recita 30 su 87, una piaga notevole per un team NBA. Ha ampi margini di miglioramento, sa mettere palla a terra, ma la sua scarsa visione di gioco non gli permette di vedere il compagno libero o tenta spesso l’uno contro uno, che si conclude con un nulla di fatto.
Deve migliorare la disciplina in campo, nelle situazioni off the ball spesso si trova distratto e si estranea dalla partita. Va tenuto costantemente in ritmo partita e ha bisogno di imparare a guardare tutti i 28 metri, non solo la propria area di competenza o rischia di sprecare il suo talento difensivo, risultando un telepass per gli avversari.
Conclusione
Scelta numero 8 per un ragazzo il cui destino dice sempre nove (nato il 19-9-1999). A Memphis, nonostante i problemi della squadra dentro e fuori dal campo, ha saputo farsi valere, ma ha bisogno di un ambiente ordinato in cui migliorare. Ha tutto per diventare un’ala e difensore versatile, ma lo spettro di trasformarsi nel nuovo Kenneth Faried è dietro l’angolo.
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