Wizards, cos’è mancato in questa stagione

Nella notte gli Wizards hanno subito l’ennesima batosta della loro stagione, dimostrando di essere un progetto che difficilmente porterà risultati, adesso o negli anni a seguire.

La squadra della Capitale, di nuovo priva di Bradley Beal e di Kyle Kuzma, non ha opposto alcuna resistenza di fronte ai Nuggets trascinati da un ottimo Nikola Jokic, che ha demolito nel confronto diretto Kristaps Porzingis.

Proprio il presunto “big three”, che a inizio stagione tanto incuriosiva, degli Wizards ha deluso e non poco le aspettative: il lettone si conferma un mezzo giocatore, non un role player, ma neanche lontanamente un All Star, sebbene il potenziale ci sia tutto.

Kyle Kuzma invece continua ad alternare alti, bassi e infortuni, in quella solita parabola che lo ha caratterizzato anche negli anni ai Lakers, impedendogli di emergere definitivamente.

Infine arriviamo forse al problema più grande, Bradley Beal: il numero 3, da sempre molto legato alla franchigia di Washington (con cui ha detto di voler vincere l’anello) ha dimostrato per più ragioni, a partire dai frequenti problemi fisici, di non valere quel contrattone da 60 milioni di dollari che gli è stato rinnovato in estate, diventando un macigno sul monte ingaggi della squadra.

Se ci aggiungiamo una gestione tecnica di Wes Unseld Jr e il suo staff gravemente insufficiente e un lavoro sui pochi giovani di talento a roster decisamente poco produttivo (vedi Rui Hachimura, svenduto e che sta facendo tanto tanto bene ai Lakers o Corey Kispert, che stenta fortemente a sbocciare), la frittata è fatta.

Anche se matematicamente le possibilità di qualificarsi al torneo Play-In ci sono ancora, questa squadra trasmette la sensazione di non essere in grado di andare da nessuna parte: in estate servirà una vera e propria rivoluzione per sistemare questi Wizards.