NBA e NBPA, accordo settennale per il nuovo CBA
Torneo Mid Season e i nuovi limiti salariali: le condizioni del nuovo Contratto Collettivo che sarà valido a partire dal 2023/24
La NBA e la NBPA hanno raggiunto un nuovo accordo per il Collective Bargaining Agreement per i prossimi sette anni. Le due parti hanno trovato un punto di incontro su alcuni cardini fondamentali del nuovo accordo che partirà dal 2023/24.
Aleggiava nell’aria la possibilità di un torneo mid-season, che è stato così confermato col nuovo Contratto Collettivo: a partire da novembre, le squadre si sfideranno in partite che si mischieranno a quelle della regular season, per aggiudicarsi il passaggio ad un round ad eliminazione diretta che darà accesso alle Final Four.
Le Final Four si terranno in sede neutra la cui scelta, secondo ESPN, potrebbe ricadere su Las Vegas già nell’orbita della NBA come eventuale meta di insediamento di una nuova franchigia.
Ovviamente le partite disputate nel torneo mid season non avranno valore sul record che le squadre accumuleranno in regular season, ma aggiungerà, seppure in maniera minima, delle partite alle squadre che vi parteciperanno: un bonus salariale (si parla di 500 mila dollari) sarà il premio per giocatori e coach vincitori.
L’assegnazione dei titoli individuali: un punto che ultimamente ha fatto nascere diverse discussioni. Sarà necessario giocare almeno 65 partite per i giocatori per essere candidabili agli Awards di fine stagione.
Nel nuovo CBA sono incluse ovviamente anche nuovi condizioni per i rinnovi contrattuali. NBA e NBPA hanno trovato l’accordo per aumentare ad un tetto del 140% i limiti sulle estensioni: nel pratico significa che giocatori come Jaylen Brown, il cui contratto scade la prossima stagione, potrebbero rinnovare raggiungendo una cifra tra i 165 e i 189 milioni.
Nell’accordo sono inclusi anche la possibilità per le franchigie di aggiungere un terzo two-way contract tramite cap exception e l’abolizione del divieto di consumo di marijuana per i giocatori.