Draymond Green critica il nuovo accordo tra NBA e NBPA
Draymond Green tramite il suo profilo Twitter ha criticato il nuovo accordo tra la NBA e l’associazione giocatori NBPA
Con il passare delle ore continuano a emergere sulla stampa le novità inserite nel nuovo accordo collettivo tra l’associazione dei giocatori e la NBA (il cosiddetto CBA – Collective Bargaining Agreement).
Per esempio, come abbiamo già riportato, è stato eliminato il divieto per i giocatori di consumare cannabis, e ancor più importante, è stato aggiunto un torneo in-season a eliminazione diretta all’interno della stagione, con in palio un premio in denaro per i vincitori.
Un altro importante cambiamento riportato da ESPN, è che le franchigie potranno avere in roster più di due “designated super-max contract”. Cosa significa? Il “super-max contract” è un accordo speciale che permette di guardare a un singolo giocatore il 35% del salary cap di una franchigia, ma lo possono firmare solo coloro che rispettano determinate caratteristiche, una su tutte: sono nella Lega da almeno dieci anni.
Con il “designated super-max contract” però, è possibile aggirare questo vincolo temporale per i giocatori che hanno raggiunto determinati risultati sportivi (es. partecipazione all’All-Star Game, ecc.). Nel CBA del 2017 però, ogni squadra poteva avere massimo due “designated super-max contract” in roster, mentre nell’accordo più recente questo vincolo è stato eliminato.
Ciò significa per esempio, che i Cavs potranno firmare al massimo salariale Evan Mobley, nonostante abbiano già due altri contratti “designated”, ovvero Mitchell e Garland.
Nonostante questo vantaggio, nel CBA ci sono anche delle nuove regole che scontentano i giocatori. Per esempio, nel tentativo di disincentivare le franchigie più ricche a sforare il Salary Cap, semplicemente pagando la Luxury Tax, nel nuovo accordo è stato introdotto un limite di 17.5$ milioni sopra il cap e le squadre che lo supereranno avranno alcune limitazioni, come per esempio inserire cash nelle trade, firmare dei buyout o scambiare prime scelte a più di sette anni di distanza.
La NBA vorrebbe così favorire le squadre medio-piccole, ma secondo Draymond Green questo accordo danneggerebbe i giocatori poichè, a suo dire, “le squadre piccole non vogliono spendere perché vogliono perdere di proposito”.
Mai visto qualcuno andare a un tavolo con le risorse che fanno funzionare un’intera macchina, e perdere OGNI volta!
Draymond Green
Il nuovo accordo ha fatto molto discutere e molti giocatori non si sono sentiti rappresentati nelle trattative. I Playoff NBA 2023 sono sempre più vicini ma su questo nuovo accordo se ne parlerà per ancora molto tempo.