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Mark Cuban paga personalmente la multa di 750mila dollari

La NBA ha multato i Mavs per aver perso volontariamente la gara contro i Bulls e Cuban ha deciso di pagare direttamente lui la sanzione

Il proprietario dei Mavs ha deciso di pagare di tasca propria la multa che la NBA ha inflitto a Dallas per aver spudoratamente voluto di perdere la gara contro i Bulls, quando Doncic e Irving vennero tenuti volontariamente in panchina facendo sfumare definitivamente le chance di Play-In.

La decisione (più che discutibile) fu presa al fine di preservare la prima scelta dei Mavs al prossimo Draft, che se uscisse dalla Top10 passerebbe automaticamente ai Knicks.


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Per farsi beffe della NBA, Mark Cuban ha deciso di donare altri 750mila dollari in beneficenza, come a dire: “Per me questi sono spiccioli”. Il patrimonio personale del proprietario di Dallas è infatti pari a 5 miliardi.

Tutto ciò dovrebbe portare la Lega a riflettere sull’effettiva efficacia di queste multe, che per quanto possano sembrare alte ai comuni mortali come noi, rapportate alle cifre che girano in NBA risultato del tutto ridicole e sicuramente inefficaci dal punto di vista dell’effetto deterrente.

Sanzioni sicuramente più dolorose sono quelle previste nel caso di violazione del regolamento nelle trade, che prevedono anche l’annullamento di scelte al Draft (come è capitato anche nel 2022 a Bucks e Heat, le quali hanno dovuto rinunciare alle scelte 54 e 55 – niente di così grave, ma se fossero state chiamate alte al secondo giro sicuramente la punizione sarebbe stata più incisiva rispetto a una piccola multa).

Nel caso specifico dei Mavs però, in molti si sarebbero scagliati contro la NBA se la decisione fosse stata più dura, dal momento che, a giudicare dai commenti sui social, la maggior parte dei tifosi ritiene che la sanzione sia priva di senso. Secondo molti infatti, Dallas non avrebbe fatto nulla di diverso rispetto a tante altre squadre che hanno tenuto fuori le proprie stelle nel finale (e talvolta anche nel corso) della stagione con lo scopo di “tankare”.

Certo che per la NBA la decisione dei Mavs è stata davvero un brutto spot, perché ha messo in evidenza, ancora una volta, come il sistema della Lottery sia talvolta deleterio per la competitività e per lo spettacolo della Lega, nonostante sia stato pensato esattamente per perseguire lo scopo contrario.

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