Andre Drummond: “Sono passato dai 100 milioni al minimo”

Come ogni anno, all’NBPA Top100 Camp, sono sempre molteplici i giocatori NBA che partecipano per allenare le squadre del Camp. Quest’anno è il turno di Andre Drummond che coi suoi giocatori ha condiviso una storia a riguardo di sé stesso.

Capisco che molti di voi arrivino da scuole rispettate, dove eravate il centro della squadra, avete segnato centinaia di punti, preso tantissimi rimbalzi, ma qua non conta. Vi dico una cosa: ero il ragazzo che doveva fare 100 milioni, ma sono passato a guadagnare il minimo salariale. Avevo una pessima attitudine

Andre Drummond

Drummond, soprattutto ai tempi dei Detroit Pistons, non è mai stato il compagno di squadra perfetto. Difficilmente si riesce ad esserlo sempre al 100%, ma il veterano che ha appena accettato la player option da 3.6 milioni coi Bulls per il 2023/24, ha spronato i propri ragazzi ponendosi come esempio.

Un esempio da non seguire per attitudine nei confronti dei suoi compagni di squadra. Evidenziando questo aspetto, l’ex Pistons, Cavaliers e Lakers ha voluto mettere in evidenza quanto conti nella NBA di oggi essere prima di tutto un compagno pronto a mettersi a disposizione della squadra, prima che essere un fuoriclasse.

Quello che conta è essere il compagno di squadra che fa il tifo per la squadra a prescindere da quante triple avete segnato, che non fa facce strane in panchina quando si è in svantaggio. Bisogna dare sempre il 100%

Andre Drummond

Dal 2019 in poi, anno in cui è stato scambiato dai Pistons ai Cavs, Drummond non è riuscito a mantenere il suo Status: uno dei centri più forti della Lega, che però si è perso nel corso della sua carriera Dopo il contratto da 100 milioni con la franchigia del Michigan, l’attuale centro in forza a Chicago è quasi arrivato ad essere ai margini della lega dovendosi districare tra problemi fisici e di carattere mentale, trovandosi costretto ad accettare accordi che gli garantissero poco più del minimo salariale.