Klay Thompson: “Vorrei finire la carriera agli Warriors”
Klay vuole chiudere la carriera dove l’ha cominciata: vuole essere un Warrior fino alla fine della sua carriera da giocatore
Giocatori NBA che hanno concluso la carriera con la squadra con cui hanno debuttato: sono pochi, pochissimi e la maggior parte di questi sono delle leggende, non solo per le proprie franchigie, ma anche dello sport che hanno praticato. Dopo 4 titoli NBA, sperando di aggiungerne almeno un quinto, Klay Thompson ha un ultimo desiderio per la sua carriera: finire con i Golden State Warriors.
Kobe Bryant ha giocato coi Lakers per 19 anni, Dirk Nowitzki 21 con i Dallas Mavericks, Udonis Haslem in 20 anni di carriera NBA non ha mai vestito una maglia diversa da quella dei Miami Heat. Il numero #11 della squadra di San Francisco ambisce allo stesso traguardo.
Assolutamente, non vorrei andare altrove. Giocare per una sola franchigia? È una rarità per qualsiasi sport. Football, baseball, basket. Giocare per una sola squadra è davvero fantastico, è una cosa leggendaria. Quello che ha fatto Udonis Haslem, è ammirato e rispettato a Miami. È quello a cui ambisco
Klay Thompson, via The Athletic
Insieme a Steph Curry e Draymond Green, Thompson si è costruito un’ottima reputazione con gli Warriors e ne è diventato una bandiera. Oltre ad essere uno dei migliori tiratori da tre punti All-Time, il veterano degli Warriors ha stabilito un ottimo rapporto con la comunità di San Francisco.
Per rendere bene l’idea di quanto sia stretto il legame: due imprenditori californiani del settore culinario, Matt Cohen (fondatore di Off The Grid, spazio dedicato al food truc) e Curtis Kimball, hanno organizzato a Fort Mason, nel centro artistico e culturale di San Francisco, una festa in cui si celebrerà Klay Thompson proprio il 13 ottobre all’interno di una serie di iniziative dedicate alla città.
Forte il legame con la Baia tanto quanto quello che lo lega ai Golden State Warriors con cui a breve cominceranno le negoziazioni per il rinnovo contrattuale. Si parla di una possibile estensione da 100 milioni, come quella firmata da Draymond Green in off season, per andare verso la chiusura della carriera con l’obiettivo di mettersi al dito un altro anello da Campione NBA.
I fini di Golden State sono gli stessi, come hanno specificato sia il proprietario della franchigia Joe Lacob sia il neo General Manager Mike Dunleavy Jr. Klay resterà per molto tempo, e forse la sua carriera con GSW non si limiterà solo a quella di giocatore.