Come saranno i nuovi Clippers di James Harden?
James Harden giocherà con i Los Angeles Clippers. Sono loro i favoriti per il Titolo NBA?
È di poche ore fa la notizia che James Harden si trasferirà finalmente ai Los Angeles Clippers dopo mesi di polemiche e gossip.
Russell Westbrook, James Harden, Paul George e Kawhi Leonard nella stessa squadra? Se fosse il 2018 staremmo parlando di una squadra da All-Star Game. Purtroppo per i tifosi Clippers siamo a fine 2023, ma il sogno chiamato “Titolo NBA” sembra comunque più concreto che mai.
Tyronn Lue avrà l’arduo compito di tenere sotto controllo l’ambiente e far convivere 4 star sotto lo stesso tetto. Harden ha chiuso la scorsa stagione con 10.7 assist di media e la sua avventura con i Nets è terminata proprio a causa della presenza di un altro giocatore abituato a tenere tanto il pallone come Kyrie Irving… difficile pensare che sarà lui a “sacrificarsi”.
Paul George e Kawhi Leonard sono giocatori completamente diversi dall’ex Sixers e probabilmente non avranno difficoltà a mettere il successo della squadra davanti agli interessi personali. Kawhi dovrà presumibilmente fare un passo indietro, tornando più vicino alla sua versione con gli Spurs di Popovich rispetto a quella con i Raptors, quando trascinò letteralmente tutto il Canada con dei Playoff leggendari.
Nonostante le partenze di Nicolas Batum, Robert Covington e Kenyon Martin Jr. i pezzi più importanti della panchina sono rimasti in California. La second unit dei Clippers è ancora di tutto rispetto e l’innesto di un navigato P.J. Tucker – campione con i Bucks nel 2021 – porterà mentalità ed esperienza.
Dall’altra parte dell’oceano si parla di un Russell Westbrook che partirà dalla panchina per non pestare i piedi a James Harden, che giocherà verosimilmente da playmaker. Non sembra una cattiva idea: Russ ha già dimostrato di poter dare una marcia in più da sesto uomo durante il suo trascorso ai Lakers; la sua energia in uscita dalla panchina può veramente cambiare le partite.
Westbrook e Harden torneranno quindi a giocare insieme per la terza volta, dopo la loro prima avventura da giovanissimi ai Thunder e quella ai Rockets della radicale small-ball di Mike D’Antoni, battuta dai Lakers nella ‘bolla’ di Orlando.
In America si dice “third time is a charm“, la terza volta è quella buona, speriamo sia davvero così per due dei migliori giocatori della nostra generazione che sono ancora alla disperata ricerca del loro primo anello.