Ausar Thompson è il nuovo Dennis Rodman?
Le analogie ci sono e i numeri fanno davvero paura: Ausar Thompson può diventare il nuovo Dennis Rodman?
Paragone pesante ma decisamente azzeccato per il rookie dei Detroit Pistons. Scelto con la quinta chiamata assoluta poco più di 4 mesi fa, il fratello di Amen è già tra i migliori difensori della NBA (entrambi sono stati recentemente elogiati da Draymond Green).
Le sue qualità fisiche sicuramente lo aiutano (201cm di altezza e 213cm di apertura alare) ma ciò che lo distingue dagli altri sono gli istinti difensivi e l’incredibile mobilità con cui riesce a rimanere davanti anche ai grandi attaccanti.
Nella partita contro i Thunder dello scorso 31 ottobre, Shai Gilgeous-Alexander ha chiuso la partita con 2/8 dal campo quando è stato marcato da Ausar. Uno dei miglior attaccanti della scorsa stagione in 1v1 è stato letteralmente messo in gabbia dal rookie in diversi possessi.
Il fatto che un classe 2003 sia in grado di difendere così uno dei migliori attaccanti della NBA fa davvero paura, ma i numeri sono addirittura più impressionanti. Queste sono le statistiche di Thompson dopo le prime 8 partite in carriera:
- 1.9 stoppate (11esimo in NBA, secondo tra le ali)
- 1.5 rubate (primo tra i rookie)
- 9.0 rimbalzi (primo tra i rookie)
- 4.3 rimbalzi offensivi (primo tra i rookie, secondo in NBA)
Che il ragazzo fosse speciale si era già capito dalla prima partita contro i Miami Heat, quando è diventato il giocatore più giovane della storia a chiudere con almeno 5 stoppate al suo esordio, superando il precedente record di Shawn Bradley (p.s. Bradley era alto 2.28 m, Ausar 2.01 m).
Al momento è l’unico in NBA oltre a Kristaps Porzingis a tenere i suoi avversari sotto al 50% al tiro a meno di 2 metri dal canestro (almeno 40 tiri)… statistica semplicemente spaventosa per un’ala di appena 2 metri.
Diciamo che se difensivamente è già tra i migliori della Lega, lo stesso non si può dire per l’altra metà campo: Ausar sta tirando con il 40.2% dal campo e il 17.4% da tre (4/23 totale) in questo inizio di stagione. Percentuali a dir poco catastrofiche ma che sicuramente cresceranno con il tempo: il ragazzo ha testa e voglia di lavorare.
Il nuovo Dennis Rodman? E’ presto per dirlo, ma era da tanto tempo che non si vedeva uno così affamato, soprattutto in una NBA in cui le squadre puntano ormai solamente a segnare più degli altri. Il fatto che sia stato scelto da Detroit non è una casualità e un ritorno dei Bad Boys – anche se decisamente anacronistico – personalmente non mi dispiacerebbe.