Mikal Bridges parla dei migliori marcatori NBA
Un Mikal Bridges senza filtri, racconta di quanto sia difficile marcare giocatori come Steph Curry, Luka Doncic, Jayson Tatum e Paul George
La stella dei Nets, Mikal Bridges, si è aperto su ciò che rende alcuni dei migliori marcatori della NBA – come Stephen Curry e Luka Doncic – così difficili da difendere.
Dopo essere stato riconosciuto dai più come uno dei giocatori più solidi in difesa nella lega, in una recente intervista con Taylor Rooks di Bleacher Report, ha parlato dei suoi incarichi più difficili.
Bridges parlando di Steph Curry, ha sottolineato la sua grande abilità di essere pericoloso in ogni secondo dell’attacco anche se non è lui il portatore di palla.
Marcandolo stretto anche senza palla. Tanti superstar quando non hanno palla è un po’ come se si rilassassero. Questo rende Steph molto più letale perché sei così abituato a dire ‘Va bene, ho appena difeso questo tizio per 10-12 secondi e non ha tirato, grazie a Dio’. Però se ti rilassi un solo secondo e lo lasci andare lui scappa, non si ferma, è questo che lo rende così difficile da marcare
Mikal Bridges su Steph Curry
Dopo si è parlato di Luka Doncic, uno dei quattro giocatori con una media di oltre 30 punti a partita in questa stagione, tirando con il 49% dal campo e il 41% da tre. Molti spettatori NBA trovano sorprendente le sue statistiche data la sua mancanza di velocità e atletismo esplosivo, tuttavia, secondo Mikal Bridges, quel ritmo di gioco lento è al centro del letale arsenale offensivo dello sloveno.
Solo ritmo. A volte ce l’hai o non ce l’hai. Solo il suo corpo e il modo in cui è costruito, può giocare a quel ritmo. Rallenta il ritmo come se si rilassasse, poi ti attacca addosso molto velocemente. Perché non è lento, ha davvero buone marce per andare da lento a veloce e di nuovo da lento a veloce. Sa giocare lentamente e ti sta solo preparando, poi andrà veloce e non appena farai un passo potrebbe semplicemente fare uno step-back
MIkal Bridges su Luka Doncic
Si è parlato anche del talento dei Boston Celtics, Jayson Tatum, che si sta affermando come contendente all’MVP all’inizio di questa stagione, con una media di 27.9 punti. Sta anche tirando con il 73% a canestro in questa stagione, e Bridges ha detto che la crescente capacità di segnare di Tatum lo ha reso tra i più difficili da marcare.
È furbo ed intelligente. Arriva sotto canestro e pensi che stia per andare a schiacciare la palla, poi fa un altro cambio di mano per darsi altri due passi e metterla dentro
Mikal Bridges su Jayson Tatum
Ed infine si è parlato di Paul George, tra i marcatori più costanti della NBA nell’ultimo decennio, con una media di 23.4 punti a partita dalla stagione 2023-24. Quella consistenza è in gran parte legata alla sua capacità di arrivare alla linea del tiro libero di cui ne trasforma la maggioranza.
Il suo corpo si muove con la palla. Devi marcarlo stretto perché può tirare sempre. Devi essere aggressivo, ma lui è uno di quei ragazzi da cui ho imparato che non puoi esserlo troppo perché poi riceverà la chiamata di fallo. PG è uno di quei ragazzi in cui devi essere super solido e fargli fare tiri difficili. Ho preso spunto dal punto di vista offensivo marcandolo, sapendo che ogni piccolo errore, ogni piccolo intoppo difensivo, saprà quando prendere un fallo
Mikal Bridges su Paul George
La NBA è piena di grandi giocatori e un queste parole di Bridges ti fanno capire quando sia praticamente impossibile difendere su questi giocatori in situazione di 1Vs1.