Quattro cambiamenti necessari per l’NBA In-season Tournament
Si è appena conclusa la prima edizione dell’NBA in-season tournament ed è il momento di tirare le somme
Questa notte si è tenuta la finale dell’NBA In-season Tournament ed i Lakers, guidati dall’MVP LeBron James, hanno scritto la storia del gioco, diventando ufficialmente i primi campioni della storia di questa nuova competizione.
Per quanto bella ed interessante, questa primissima edizione del torneo ha presentato diverse problematiche che hanno portato membri dello staff, giocatori e tifosi a lamentarsi di diversi aspetti.
Queste critiche, che sono state raccolte da ClutchPoints.com, sono riassumibili in quattro possibili cambiamenti che renderebbero la competizione migliore, facendo aumentare il grado di apprezzamento dell’opinione pubblica.
1. Giocare le partite in una finestra dedicata
Il primo sarebbe quello di far giocare le partite della fase a gironi in un periodo di una o due settimane, senza mischiarle con le partite di regular-season, andando ad evitare back to back e confusione tra i vari tipi di gare.
2. Limitare i viaggi
Il secondo potrebbe essere invece quello di organizzare i gironi in base alle divisioni in cui si trovano le varie franchigie, andando così a limitare i viaggi eccessivi e dare un valore ad una suddivisione geografica delle squadre ancora esistente che ormai non ne ha più.
3. Eliminare la differenza punti
Un altro problema che ha scatenato diverse critiche da parte dei giocatori, come per esempio Jayson Tatum e Demar DeRozan, è stato quello della differenza punti che secondo molti andrebbe rimossa e sostituita con delle partite spareggio.
Su questo aspetto si è espresso il giocatore dei Knicks Josh Hart:
Eravamo concentrati, inizialmente, solo sulla vittoria. Negli ultimi minuti si ha una sensazione strana. Ad un certo punto, inizi solo a inseguire punti… quindi in qualche modo intacca un po’ l’integrità del gioco
Josh Hart
Anche la stella dei Celtics, Jaylen Brown, ha detto la sua riguardo questa regola e sull’Hack-A-Drummond:
In primo luogo, devi rispettare i tuoi avversari e, in secondo luogo, è una situazione strana. Capiamo le regole, ma se fossi [nella] squadra avversaria, sarei irritato anche io se stessimo facendo la tattica del ‘Hack-A-Drummond’ a metà del quarto periodo
Hack-A-Drummond
4. Il design dei parquet
Infine, la più importante, i design dei parquet, i cui colori oltre ad essere risultati scivolosi e pericolosi per i giocatori si sono dimostrati fastidiosi alla vista, per colpa dei colori troppo accesi ed i miscugli con le canotte NBA, note per i loro aspetto sgargiante.
Tirando le somme, la prima NBA Cup è stata un successo e con questi piccoli accorgimenti potrebbe diventare una delle scelte più riuscite della storia NBA.