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Steve Kerr ha ragione? La NBA è veramente cambiata?

Steve Kerr è “disgustato” dall’arbitraggio di oggi. Ma nella NBA moderna si tira davvero più tiri liberi?

I  Golden State Warriors perdono la loro 15esima partita stagionale su trenta giocate e si ritrovano con un record in pareggio. Nel post partita però Steve Kerr si lancia in una polemica sui tiri liberi: i Nuggets ne hanno tirati ben 32 nella gara, con Jokic che ha realizzato un 18 su 18.

Se fossi stato un tifoso avrei voluto non guardare, è stato disgustoso”, ha commentato il coach di Golden State, “Stiamo eliminando la difesa dal gioco, ormai i giocatori si approfittano sempre di più di questo metro arbitrale e giocano solo per attirare i fischi, così da andare in lunetta

Steve Kerr

In realtà, se si osservano le statistiche all-time, non è vero che oggi si tirano più liberi che in passato, anzi, questo dato sembra essere in calo nell’NBA moderna. Wilt Chamberlain tirava circa 17 liberi di media a gara ed è ancora oggi, per distacco, il primo in questa classifica.

Tra gli anni ’80 e ’90 una squadra tirava circa 28 liberi di media a partita, mentre oggi ci si attesta intorno ai 23. Il motivo? L’aumento vertiginoso del tiro da tre punti e un sempre minor utilizzo del gioco in post basso.

Steve Kerr però non ha tutti i torti, perché i fischi di oggi, seppur minori, sono comunque “più soft” rispetto che in passato, ovvero basta anche un contatto minimo per attirare il fischio e spesso sono proprio gli attaccanti che, abilmente, impostano il proprio gioco e le proprie movenze su questo obiettivo. Se poi l’attaccante è una stella, ecco che arrivano anche i cosiddetti “fischi di favore”, basati sullo status.

Negli ultimi anni la NBA ha cercato di ridurre i fischi arbitrali “forzati” dai giocatori, cercando di premiare un po’ più la difesa, ma secondo Kerr evidentemente non si è fatto abbastanza.

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