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Ricky Rubio: “La mia carriera NBA è finita”

Rubio ha postato una lunga lettera sui social: i problemi di salute mentale e l’addio al basket NBA

Ricky Rubio ha deciso di porre fine alla sua carriera NBA. Il messaggio condiviso sui social ieri pomeriggio lascia poche interpretazioni: lo spagnolo, che ha indossato per ultima la maglia dei Cleveland Cavaliers con cui ha accordato il buyout, è stato molto chiaro nello spiegare che la sua situazione mentale, attualmente, non gli consente di dedicarsi alla pallacanestro.

Rubio, diventato professionista all’età di 14 anni debuttando in Liga ACB (massimo campionato spagnolo) con il Badalona nel 2005, è diventato un’icona del basket iberico e poi globale grazie ai suoi successi col club (una Eurolega col Barcellona nel 2010) e con la sua Nazionale, tra cui vanta per esempio la medaglia d’Oro al Mondiale 2019 in Cina e ai due Europei del 2011 e del 2009.

Il 30 luglio è stata una delle notti più difficili della mia vita. La mia mente è andata in un posto oscuro, sapevo che stavo andando in quella direzione ma non avrei mai pensato di non essere in controllo della situazione. Il giorno dopo ho fermato la mia carriera professionale

Ricky Rubio

Ha spiegato così il 34enne esordendo nella lettera che ha poi postato sui social. Rubio ha continuato approfondendo i motivi della sua decisione.

Un giorno racconterò a pieno l’esperienza per essere d’aiuto anche ad altre persone che vivono la stessa situazione, ma fino a quel momento terrò tutto privato siccome sto ancora lavorando su me stesso […] Ho postato questo messaggio per dire che la mia carriera NBA è finita

Ricky Rubio

Nel corso dell’estate scorsa Rubio aveva accordato coi Cavs un periodo di distacco dal basket proprio a causa di problemi di salute mentale, rimanendo comunque a contratto con la franchigia che ha assecondato le sue necessità. Per arrivare a questa decisione, immaginiamo, che la situazione si sia evoluta non in meglio: dovesse decidere di tornare, magari per un futuro in Spagna, l’età è ancora dalla sua parte. Al momento però il basket è passato in secondo piano: in bocca al lupo Ricky!

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