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Ecco perché gli Indiana Pacers hanno preso Pascal Siakam

Scopriamo insieme perché i Pacers hanno deciso di puntare su Pascal Siakam e come cambierà la squadra con l’ex Raptors

È di ieri la notizia che Pascal Siakam sarà un nuovo giocatore dei Pacers, con Bruce Brown – campione NBA in carica con i Nuggets – e Jordan Nwora che si trasferiranno invece in Canada.

Mossa importante quanto rischiosa di Indiana, che vuole uscire da quel limbo di mediocrità in cui è affossata da un bel po’ di anni prendendo una seconda star. Tyrese Haliburton ha dimostrato negli ultimi mesi di poter essere l’uomo giusto attorno al quale costruire una squadra (e possibilmente una dinastia) vincente e la dirigenza si è mostrata pronta a cavalcare l’onda.

Ma perché i Pacers hanno deciso di prendere Siakam?

Un primo punto importante da ricordare è sicuramente che Indianapolis non è mai stata una destinazione appetibile per i grandi nomi della free agency – basti pensare ai $23 milioni a stagione dati la scorsa estate a Bruce Brown pur di convincerlo a firmare. Un grande giocatore come Siakam non sarebbe probabilmente mai finito ai Pacers senza uno scambio.

Scambio che per Indiana ha in realtà molto senso: fuori il contrattone di un ottimo role player (ma pur sempre role player) come Bruce Brown, fuori Jordan Nwora e 3 prime scelte al Draft per un giocatore da All-NBA come il camerunese. Le 3 scelte includono quella di quest’anno di proprietà dei Pacers e la peggiore (“swap worst”, ovvero la più alta) tra quelle di Jazz, Rockets, Clippers e Thunder sempre del 2024. Quattro squadre che quest’anno sono tutte molto lontane dalla zona lottery e per questo non consegneranno di certo una chiamata alta ai Raptors.

L’ultima è quella del 2026, sempre di Indiana, che ha sapientemente evitato di cedere quella del 2025, anno che si prospetta molto denso di giovani talenti. Insomma… davvero poco per una stella come il numero 43.

Quindi dov’è la fregatura?

Il contratto di Siakam (da $37.8 milioni) terminerà proprio quest’estate e il camerunese diventerà quindi un free agent senza restrizioni, dopo il max contract firmato invece grazie alle restrizioni da rookie 4 anni fa. Per Indiana questo scambio è davvero una bella scommessa, con l’ex Raptors che potrebbe decidere di firmare per un’altra squadra qualora individuasse un’offerta migliore tra soli 6 mesi.

È evidente che un minimo di fiducia ci sia da parte della dirigenza di Indiana, convinta di poter prolungare il suo contratto nel corso della prossima estate senza troppi problemi anche grazie alla volontà dello stesso giocatore.

Se così non dovesse essere, non c’è dubbio che la vincitrice dello scambio diventerebbe improvvisamente Toronto, rea di aver affidato un contratto in scadenza (che ha esplicitamente dichiarato di non voler prolungare per cifre simili a quelle chieste da Siakam) in cambio di due buoni giocatori e 3 prospetti da affiancare ad un core molto giovane capitanato da Scottie Barnes e R.J. Barrett.

Ora, lasciando stare il mondo ipotetico e i discorsi economici, come cambieranno davvero i Pacers con Siakam?

In meglio, questo senza troppi dubbi. Giocatori del calibro di Siakam – a parte rari casi – alzano sempre il livello tecnico delle squadre in cui approdano. Se poi ne facciamo un discorso di fit ecco che la scelta della dirigenza di Indiana assume sempre più senso.

I Toronto Raptors sono la squadra – finora – con il numero più alto di punti segnati in transizione. Qual è la seconda? Proprio Indiana. Quest’anno Siakam è il giocatore con più punti segnati a partita in transizione in tutta la NBA, mentre Haliburton è il giocatore con più assist a partita in transizione. La coppia Siakam-Haliburton sarà letteralmente letale in contropiede, con il camerunese che potrà sfruttare alla grande gli spazi creati dai tiratori e da un gioco offensivo perfezionato da Rick Carlisle, ma pur sempre basato sulla transizione in stile “seven seconds or less” di D’Antoni.

Siakam non ha probabilmente mai avuto un playmaker al livello di Haliburton in squadra (primo in NBA per assist di media con 12.5 a partita) e Tyrese non ha mai avuto un compagno da pick-n-roll come l’ex Raptors, che quest’anno sta tirando col 65% dal campo in situazioni di ricezione dinamica (circa 5 punti percentuali in più di Myles Turner, uno dei migliori in NBA).

L’unico tasto dolente è probabilmente il tiro da tre: Indiana è quinta in NBA per percentuale da tre (38.1%), mentre Siakam è solamente a quota 31.7% in stagione. Anche se finora l’andamento è stato decisamente altalenante (sta tirando in realtà con un ottimo 53% dall’inizio del 2024) l’ex Raptors non è di certo noto per le sue qualità da tiratore.

Nonostante questo, però, tutti gli indizi ci inducono a pensare che all’interno di un sistema offensivo come quello di Indiana – attualmente il migliore della storia NBA – Siakam sarà quasi sicuramente un coprotagonista perfetto accanto a Tyrese.

Credo che per raggiungere il livello di Celtics, Bucks, Sixers o anche Knicks ci sia ancora bisogno di qualche pezzo. La difesa fa acqua da tutte le parti (anche se nell’ultimo mese ci sono stati dei passi in avanti) e l’esperienza non è di certo il loro forte visto che Haliburton e Mathurin non hanno nemmeno mai giocato una partita di Playoff. L’innesto di Siakam sarà importante sia in chiave difesa che per quanto riguarda il chilometraggio ai Playoff. Lui che è stato un attore decisamente importante – e soprattutto inaspettato – della spettacolare cavalcata dei Raptors nel 2019.

L’arrivo di Spicy P rende Indiana una squadra in grado di arrivare fino in fondo?

No, ma è sicuramente un passo in avanti importante nella costruzione di un gruppo che soprattutto nei prossimi anni potrà essere molto competitivo. Il loro percorso di pochi mesi fa nell’In-Season Tournament (concluso in finale con la sconfitta contro i Lakers) fa ben sperare, ma i Playoff sono tutt’altra pasta e le serie sono di 7 partite. E’ davvero difficile pensare che il ritmo e lo stress fisico che ha contraddistinto finora il gioco dei Pacers sia sostenibile nel corso di serie così lunghe, contro gli stessi avversari e dove le partite si giocano ogni due giorni.

Vedremo dove potrà arrivare questa squadra molto giovane, molto divertente e a tratti anche incosciente, che ha però già dimostrato diverse volte di essere veramente tosta da battere quando gioca come sa fare (per informazioni chiedere a Boston e Milwaukee).

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