Kevin Durant dopo il Game Winner: “Il talento NBA è al picco”
Durant senza parole quando apprende dei 70 punti di Joel Embiid, nella stessa serata in cui il KD ne segna 43 e Karl-Anthony Towns 62
Kevin Durant segna 43 punti con 6 rimbalzi e 9 assist guidando i Suns al successo casalingo contro i Chicago Bulls per 115-113. Una prestazione infiocchettata con un game winner che meriterebbe ogni highlight, se dall’altra parte della costa Joel Embiid non avesse inflitto 70 punti ai poveri San Antonio Spurs e Karl Anthony Towns 62 agli Charlotte Hornets.
KD rimane totalmente a bocca aperta quando un reporter in conferenza stampa lo mette al corrente dei fatti. Nella notte in cui si ricordano gli 81 punti di Kobe Bryant di 18 anni fa, i due big man si fanno spazio tra i migliori di sempre in termini di punti segnati sulla singola partita.
Durant commenta la prestazione di Embiid, uno specchio di come il talento in NBA sia arrivato ai livelli mai visti prima secondo il numero #7 dei Suns.
Il livello ormai in questa lega è altissimo, anche da parte degli allenatori e degli schemi. I coaching staff sono sempre più creativi, ci sono così tanti schemi anche per aprire lo spazio per le triple dei lunghi. Penso che abbiamo raggiunto il picco a livello di talento per quello che stiamo vedendo
Kevin Durant
Durant è stato sicuramente un precursore in termini di evoluzione. Un giocatore di quasi 210 centimetri che sa palleggiare, tirare da ogni zona del campo come se fosse una guardia apre la via ai successori.
L’evoluzione del gioco NBA ha portato a questo prodotto, che fino ad una ventina di anni fa probabilmente sarebbe stato etichettato semplicemente come pura fantascienza. Invece oggi Embiid segna 70 punti con 24/41 dal campo, KAT invece 62 con 21/35 totale e 10/15 dall’arco dei tre punti. Non si torna indietro.