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Marcus Smart: “Boston è la mia seconda casa, amo i tifosi”

Smart riceve l’affetto del pubblico dei Celtics, per cui è stato beniamino per ben 9 stagioni dal 2014 prima di essere scambiato ai Grizzlies

Marcus Smart, come Bradley Beal a Washington, si è emozionato non poco nel tornare nella casa dei Boston Celtics, l’unica per cui ha giocato in 9 stagioni NBA prima di essere scambiato ai Memphis Grizzlies. Beal ha messo da parte le emozioni e una volta scaldata la mano ha chiuso con 43 punti, Smart invece, infortunato, non è sceso in campo.

Si è preso tutto l’affetto del TD Garden, arena in cui ha giocato le NBA Finals perse con i Golden State Warriors nel 2022, in cui ha registrato 10.3 punti di media nel corso della sua permanenza quasi decennale cominciata nel 2014 e conclusa, appunto, nel luglio scorso diventando un beniamino dei tifosi, oltre che l’anima dei Celtics.

Boston è una seconda casa per me, ci ho passato metà della mia vita. Sono arrivato quando avevo 20 anni e tra poco ne faccio 30, wow… potrei parlare della città per una giornata intera. Sappiamo che non è la città più semplice in cui giocare e i tifosi spesso ce l’hanno fatto sapere, specialmente a me, ma è sempre stato tutto fantastico

Marcus Smart

Nel post partita, Marcus Smart ha proseguito parlando dell’affetto dei tifosi, della città prendendosi lo spazio per ringraziare Boston.

Mi hanno visto crescere e diventare un uomo permettendomi di vedere degli aspetti di me che non conoscevo, la città ha modellato la mia crescita. Amo i tifosi, sarete sempre nel mio cuore

Marcus Smart

Poi la partita non è stata delle migliori. I Grizzlies perdono 131-91 contro la migliore squadra della NBA, sconfitta che però lascia il tempo che trova considerando che la squadra ha 13 infortunati e che la stagione, soprattutto dopo l’infortunio alla spalla di Ja Morant non è più recuperabile.

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