Adam Silver: “Team Ignite? Stiamo riconsiderano l’obiettivo”

Adam Silver, in occasione dell’All-Star Weekend, ha presentato alcune novità per quanto riguarda la NBA dal futuro. Dalle nuove prospettive tecnologiche dell’app a quella che sarà sul campo la funzione del Team Ignite, squadra che in G-League offre una possibilità di sviluppo ai giovani atleti.

Silver si è concentrato in particolare su un punto durante la conferenza stampa mettendo in dubbio la natura e l’obiettivo con cui era nata la squadra che prende il nome dalle lega di sviluppo della NBA.

Considerando quello che è successo, stiamo rivalutando il Team Ignite. Perché adesso quei giocatori che non volevamo essere one-and-done, perché pensavano fosse scorretto e volevano la possibilità di potersi guadagnare da vivere giocando a basket e soprattutto non potevano avere un agente o apparire in spot pubblicitari – un’opportunità che al college non avevano – adesso possono

Adam Silver

Il Commissioner della NBA ha proseguito così, facendo intendere che uno dei focus del suo ufficio sarà capire come continuare a sviluppare una squadra nata 4 anni fa e i suoi reali obiettivi.

Non sono ancora certo di cosa sarà il Team Ignite perché pensavano che stavamo riempiendo un vuoto nel mercato, ma adesso la mia concentrazione si basa sullo sviluppo dei giocatori

Adam Silver

Inizialmente il Team Ignite (da cui sono emersi giocatori come Scoot Henderson, che ha partecipato al Rising Stars dell’All-Star Game) era stato creato per creare un percorso alternativo ai college per il Draft NBA in cui i giovani giocatori sarebbero subito potuti diventare professionisti, permettendosi di guadagnare dal basket e sviluppare rapporti commerciali al di fuori del campo.

L’introduzione del NIL (Name, Image, Likeness) ha permesso agli aleti di poter trarre profitto dal proprio nome e dalla propria immagine in maniera anche superiore rispetto a quanto avvenisse con il Team Ignite. Per questo motivo, la NBA adesso riconsidererà la funzione del suo progetto.