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Nikola Jokic è il nuovo Tim Duncan, o forse l’ha già superato

L’amore per la franchigia e il volto della NBA. Jokic può essere il nuovo Tim Duncan?

Un’affermazione forte, un’equazione semplice. Nikola Jokic può essere per i Denver Nuggets ciò che Tim Duncan è stato per i San Antonio Spurs, e lo pensiamo riflettendo su alcuni presupposti. Partiamo da una caratteristica come l’attaccamento per la maglia, che è basilare per la longevità di una relazione tra giocatore e franchigia. Nel reclutare ironicamente Luka Doncic dopo l’All-Star Game, Jokic ha già espresso la sua volontà. Da Denver non si muove, motivo per cui pensare che se l’affezione rimane a questi livelli, anche il serbo ha davanti a sé una carriera che a prescindere dalla durata sarà solo in Colorado, così come Duncan ha deciso di restare legato agli Spurs nei suoi 19 anni in NBA. 

Coi Nuggets ha già vinto un anello e vuole farlo di nuovo (a meno che non voglia prendersi cura dei suoi cavalli ogni anno già da maggio…). Pur avendo due stili di gioco completamente agli antipodi, alla fine quello che conta è il ranking di fine stagione. Come Timmy, sin dall’ingresso in NBA Jokic è sempre stato in lizza o per il Rookie dell’Anno o per i titoli di MVP – macinando record su record – e adesso anche per alzare il Larry O’Brien Trophy. 

Tireremo le somme a fine carriera perché i 5 titoli vinti da Tim Duncan hanno senza dubbio un certo peso, ma se proiettiamo i numeri di Jokic negli anni, valutiamo la sua personalità, la possibilità di legarsi per sempre ai Nuggets e diventare il volto della lega nel corso delle stagioni, Joker potrebbe non aver nulla da invidiare alla leggenda degli Spurs

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