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Jordan Poole contro le nuove generazioni?

Jordan Poole ha recentemente rivelato dei suoi pensieri sulle nuove generazioni

Jordan Poole ha solamente 24 anni e fa parte di quella categoria di giovani giocatori NBA cresciuti a stretto contatto col mondo tecnologico e dei Social Media.

Nonostante ciò, in una recente intervista ha deciso di condividere dei pensieri sul comportamento medio dei ragazzi della sua generazione e di quelle antecedenti.

Sono vecchio dentro, le nuove generazioni postano ogni cosa, ogni allenamento, ogni tiro e ogni partita. Tutto per le visualizzazioni e per schernire altre persone online. Questo è ciò che va di moda oggi

Jordan Poole

Dopo questa dichiarazione, che lascia intendere la non condivisione di determinati comportamenti, Poole ha espressamente spiegato di non sentirsi come coloro che, invece, pubblicano sui loro i profili qualsiasi cosa li riguardi.

Non sono quel tipo di ragazzo, sono sempre umile e modesto. Arrivo, mi do da fare, aiuto i compagni, mi comporto da brava persona e soprattutto adoro giocare a basket

Jordan Poole

Infine, il playmaker dei Washington Wizards ha affermato di voler essere d’esempio che chi sta passando dei duri momenti.

Alla fine lavoro sempre duramente e cerco di essere un buon esempio per chi sta vivendo un momento difficile della sua vita. Tutti passano questi momenti, ma dobbiamo usarli per uscirne più forti e cresciuti. Prima o poi ricorderemo tutto ciò col sorriso

Jordan Poole

Le dichiarazioni di Poole sono state sicuramente influenzate dal periodo difficile che sta passando sul parquet e sui social media, per via della stagione deludente che sta disputando con i Wizards.

All’inizio della stagione tutti avevano alte aspettative su Jordan che, in una squadra in piena ricostruzione come Washington, avrebbe avuto in mano le chiavi della squadra.

Purtroppo le aspettative non sono state rispettate e, al di là del pessimo record di squadra dei Wizards, Poole sta giocando male anche come singolo, tenendo di media 16 punti e quasi 4 assist con il 40% dal campo e il 31% da tre punti. Tutto ciò ha scatenato molto odio contro la point-guard ex Warriors, sempre più vittima di prese in giro e compilation di lowlights sui vari social media.

Probabilmente la scelta di sperimentare Jordan Poole come prima opzione di una franchigia è stata piuttosto discutibile e fallimentare, ma ciò non esclude che in futuro possa tornare ad essere d’aiuto in squadre dalle alte aspettative, proprio come nel 2021 assieme ai Golden State Warriors.

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