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Kevin Durant decisivo: “I miei fondamentali erano perfetti per quel tiro”

Kevin Durant, autore di 35 punti, nel post partita ha commenta la sua tripla che ha dato speranza ai Suns

I Phoenix Suns vincono in trasferta contro i Denver Nuggets per 117 a 107. Partita tra due delle squadre favorite a Ovest che ha avuto bisogno di arrivare al supplementare vinto 15 a 5 da Phoenix.

Con un Grayson Allen in versione cecchino (28 punti con 8 su 12 dall’arco dei tre punti) e un Bradley Beal che ha aiutato la squadra venendo fuori nel supplementare (16 punti), la stella di Kevin Durant ha brillato ancora, costretto a rimanere in campo 44 minuti per portare a casa la vittoria: 35 punti, 8 rimbalzi, 5 assist, 2 stoppate.

La giocata più importante della serata per Durant è stato un tiro da 3 punti che ha pareggiato il punteggio, con 26.6 secondi rimanenti:

Sapevo che mentre attraversavo la metà campo… questo è il momento decisivo, devo fare questo tiro o potrebbe essere la fine della partita. I miei fondamentali erano perfetti su quel tiro

Kevin Durant

I Phoenix Suns, capaci di raggiungere persino un vantaggio di 20 punti, hanno esposto il loro punto debole più evidente segnando solamente 12 punti nel quarto periodo. ClutchPoints ha messo in evidenza questo dato che preoccupa non poco l’allenatore Frank Vogel: fra le squadre con un record di vittorie pari o superiore al 50%, i Suns presentano il peggior net rating nel quarto periodo.

In tutti i quarti periodi di questa stagione, la squadra dell’Arizona è stata superata per un totale di 199 punti (con una media di 3.2 punti per partita). Questo dato non rassicurante li colloca al primo posto in questa statistica, e di gran lunga, considerando che i secondi classificati sono i Golden State Warriors con 85 punti di scarto accumulati in tutti i quarti decisivi.

Per una squadra che vanta giocatori del calibro di Devin Booker (ancora fuori per infortunio alla caviglia), Bradley Beal e Kevin Durant, questa tendenza pericolosa è del tutto inaccettabile. Lo staff avrà sicuramente molto lavoro da svolgere perché, nonostante siano sesti nella classifica ad ovest con un record di 35-26, devono assolutamente correggere questo brutto “vizio” che potrebbe costare loro molto caro in una Western Conference sempre più competitiva.

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