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È davvero giunta la fine di un’era?

Stephen Curry, Kevin Durant e LeBron James sono fuori dai Playoff NBA a ridosso delle semifinali di Conference per la prima volta dal 2005

L’uscita prematura dei Los Angeles Lakers dai Playoff NBA 2024 ha decretato la fine di un clamoroso record in NBA che persisteva addirittura dal lontano 2005: per la prima volta infatti, a partire da Stephen Curry, passando per Kevin Durant e terminando con LeBron James, nessuno di loro parteciperà alle prossime semifinali di Conference, sancendo quasi in maniera incontrovertibile la fine di un’era.

In ordine cronologico, i Golden State Warriors degli Splash Brothers sono stati fatti fuori senza mezze misure dai Sacramento Kings durante gli scorsi Play-In, mentre i Phoenix Suns dei Big Three sono stati completamente spazzati via per 4-0 dai Minnesota Timberwolves. Per ultimi, i gialloviola del duo formato da LBJ e AD sono stati eliminati anzitempo dai Denver Nuggets col risultato finale di 4-1.

Le tre superstar generazionali hanno dominato inequivocabilmente gli anni ’10, a suon di Titoli NBA portati a casa, record infranti di ogni tipo e prestazioni che sono rimaste nella leggenda della pallacanestro. È davvero arrivata la naturale chiusura di questi cicli vincenti? Le ultime stagioni di Curry, Durant e James hanno dato dei segni piuttosto evidenti che ciò stesse realmente accadendo.

A partire dalla stagione 2020/21, i Lakers di LeBron James (che potrebbe aver giocato l’ultima partita con i LAL) non riescono più a qualificarsi alle NBA Finals, uscendo al primo turno contro i Suns di Booker e CP3, nel segno di un’annata piena di infortuni e con un roster quasi del tutto smantellato rispetto all’anno precedente. Dopodiché, la franchigia californiana perderà pure le successive finali di Conference contro i Nuggets di Jokic, venendo sbattuta fuori anche in questa stagione sempre dagli stessi.

Per quanto riguarda i Warriors di Stephen Curry, la crisi ha avuto inizio dalla stagione 2019/20, che coincide con l’addio di KD, ma soprattutto con gli infortuni degli Splash Brothers. Da lì in poi, seguiranno solamente due apparizioni ai Playoff, con un insperato Titolo NBA nel 2022, oltre a due uscite clamorose ai Play-In, prima contro i Grizzlies di Morant e poi appunto contro i Kings di Fox e Sabonis quest’anno. Nel mezzo pure un’annata da sole 15 vittorie.

Dal suo approdo a Brooklyn, Kevin Durant non è mai riuscito a superare il secondo turno dei Playoff, nonostante abbia avuto a sua quasi completa disposizione dei superteam, con cestisti del calibro di Irving, Harden, Paul, Booker e Beal al suo fianco. Prima ai Nets e poi in Arizona, le sue due ultime squadre sono state spazzate via per ben due volte con dei netti 4-0, ad opera dei Boston Celtics di Tatum e dei Minnesota Timberwolves di Edwards.

Al di là dei risultati sportivi piuttosto inconcludenti che hanno contraddistinto le loro ultime stagioni, tutt’e tre stanno giocando ancora al massimo delle loro possibilità e tenteranno sicuramente di ritornare al vertice. A parer mio, i motivi riguardanti i loro insuccessi vanno a ricercarsi nell’assembramento delle squadre cui hanno fatto parte, non consone alle loro caratteristiche e costruite male alla base.

Non dimentichiamoci però che stiamo parlando di tre giocatori over 35 che sono stati martoriati dagli infortuni più disparati. Il ricambio generazionale poi sta alla base dello sport, con le nuove leve che si stanno prendendo la Lega una volta per tutte. Per me, era impossibile che i vari Curry, Durant e James continuassero sui livelli degli anni d’oro ed è giusto che adesso a contendersi l’anello siano soprattutto i nuovi talenti.

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