NBA Mock Draft 2024: le previsioni della Lottery
Le prediction di Dunkest per i primi 14 nomi del Draft NBA 2024
E’ da circa un anno che si parla di questo Draft come quello “con poco talento” o “senza future star”, ma è davvero così o si tratta solo dell’effetto gregge? L’assenza di un talento che sia unanimemente considerato il migliore – a differenza di Wembanyama nel 2023 – non implica il fatto che si tratti di una classe Draft di bassa qualità o senza future star.
Con solamente il 3% di possibilità iniziale, la prima scelta assoluta è finita nelle mani degli Atlanta Hawks: saranno loro a dare il via al primo giro del Draft NBA 2024 il prossimo 26 giugno (il secondo turno comincerà la sera del 27).
Scopriamo assieme i migliori talenti che verranno scelti (secondo noi) nella lottery, ovvero nelle prime 14 posizioni:
1. Alex Sarr – Atlanta Hawks
- Simile a: Jaren Jackson Jr.
Dopo anni di buio, bloccati nel limbo della mediocrità, gli Hawks tornano a sorridere grazie alla Lottery: saranno loro a scegliere con la prima chiamata assoluta del 2024. Si prospetta un’estate difficile per Atlanta, in cui la dirigenza dovrà prendere decisioni fondamentali per il futuro della squadra, e farlo con la prima scelta in mano sarà sicuramente più facile.
I possibili scenari del loro futuro sono molteplici, ma in ognuno di essi – con o senza Trae Young – il big-man francese sembra essere la migliore delle opzioni. Difesa del ferro, transizione offensiva e una tecnica di tiro rara per uno delle sue dimensioni. A tutti gli effetti un’ala intrappolata nel corpo di un centro: ci sono ancora diversi aspetti da migliorare ma il potenziale di questo ragazzo è enorme.
2. Nikola Topic – Washington Wizards
- Simile a: Jerry West
Una squadra naufragata ormai da diverso tempo e che non ha bisogno di giocatori fatti e finiti. Risacher e Clingan sarebbero comunque delle ottime opzioni, ma Washington ha tempo e margine di errore per scegliere uno dei giocatori più interessanti di questo Draft. Playmaker classe 2005, 198 cm di altezza, nato e cresciuto cestisticamente in Serbia, dove gioca a livello professionistico da due anni.
Molto meno ‘showman’ rispetto ai suoi coetanei americani, ma con dei solidissimi fondamentali: potrebbe essere lui il franchise player tanto cercato da Washington. Preoccupano molto, però, i due infortuni al ginocchio che ha rimediato negli ultimi mesi; i dubbi degli scout crescono e la paura per la sua tenuta fisica potrebbe fargli perdere molte posizioni.
3. Reed Sheppard – Houston Rockets
- Simile a: Derrick White
“…From the University of Kentucky the Houston Rockets select… Reed Sheppard“. Houston ringrazia James Harden (la scelta sarebbe dei Nets) e sceglie il suo playmaker del futuro. Le quotazioni del ragazzo sono salite nell’ultimo periodo e non è difficile capire perché guardando qualche partita dei Wildcats.
In stagione è partito quasi sempre dalla panchina ma le statistiche sono impressionanti: 12.5 punti e 2.5 rubate di media (in 28.9 minuti) oltre al 53.6% dal campo e il 52.1% da tre (4.4 tentativi a partita)… percentuali spaventose. Fred VanVleet rimarrà per almeno un altro anno (la prossima estate i Rockets potranno decidere se confermarlo con un’opzione squadra) e Sheppard potrebbe diventare il playmaker dei Rockets del futuro.
4. Stephon Castle – San Antonio Spurs
- Simile a: Jimmy Butler
San Antonio Spurs – Con la loro scelta (la numero 8 ha provenienza Raptors) San Antonio sceglie uno dei giocatori più NBA-ready della classe. Il fit non è perfetto (le percentuali da tre sono decisamente da migliorare) ma farsi scappare un giocatore del genere sarebbe un crimine visto il potenziale difensivo della coppia Castle-Wembanyama.
La scelta migliore sarebbe forse quella di Rob Dillingham – un playmaker vero e proprio, di cui hanno disperatamente bisogno – ma la speranza per la dirigenza texana è quella di ritrovarlo una volta arrivato nuovamente il loro turno: Detroit, Charlotte e Portland non hanno bisogno di un giocatore con le sue caratteristiche. In ogni caso, Gregg Popovich potrebbe comunque spingere per portare agli Spurs uno fra Topic e Risacher (se ancora disponibili) visto l’amore viscerale che da sempre lo lega ai talenti internazionali.
5. Zaccharie Risacher – Detroit Pistons
- Simile a: Michael Porter Jr.
Secondo molti esperti è difficile che il francese scivoli fino alla quinta chiamata, ma se Detroit dovesse avere la possibilità di sceglierlo non ci penserebbe due volte.
Un’ala di 2.07 metri con un rilascio micidiale (56.1% da tre quest’anno in 17 partite di EuroCup), un pezzo che in un ideale quintetto formato da Cunningham, Ivey, Thompson e Duren si incastrerebbe perfettamente (in stagione i Pistons sono stati 29esimi per triple segnate e 25esimi per percentuale dall’arco).
6. Ron Holland – Charlotte Hornets
- Simile a: Andrew Wiggins
LaMelo Ball, Ron Holland e Brandon Miller… non male come trio. Charlotte ha assolutamente bisogno di difesa e l’ex Ignite sarebbe perfetto come glue-guy fra due giocatori offensivi come LaMelo e Miller. Dillingham? Sceglierlo vorrebbe dire farlo partire dalla panchina o togliere le chiavi dell’attacco dalle mani di LaMelo Ball.
Clingan? Interessante vista l’assenza di un vero centro e le poche cose dimostrate finora da Mark Williams, ma credo che scegliere un profilo dall’enorme potenziale come Ron Holland sia la scelta migliore per una franchigia che non ha molta fretta.
7. Donovan Clingan – Portland Trail Blazers
- Simile a: Walker Kessler
Il centro di UConn è salito in cima al taccuino degli scout NBA nel corso degli ultimi mesi e a Portland troverebbe una squadra già abbastanza strutturata. E se è vero che nella NBA del 2024 i big-man più ricercati sono quelli in grado di allargare il campo (vedi Wembanyama, Holmgren o Sarr), è anche vero che i “5” vecchio stampo non sono ancora completamente passati di moda (occhio anche agli Hawks per il prodotto di UConn).
Con Clingan i Blazers si assicurerebbero un ragazzo in grado di essere determinate sotto al ferro in entrambe le metà campo. Il contratto da $35 milioni annui di Deandre Ayton scade fra soli due anni: il futuro è vicino.
8. Rob Dillingham – San Antonio Spurs
- Simile a: Tyrese Maxey
Certo, scegliere Castle con la quarta chiamata e lasciarlo scivolare giù è un rischio, ma come si suol dire “il gioco vale la candela”: affiancare sia Dillingham che Stephon Castle a Wembanyama sarebbe una mossa clamorosa. Se dovesse essere ancora disponibile, è difficile che San Antonio si lasci sfuggire uno come Rob: dinamismo, estro, visione di gioco e punti nelle mani.
Insomma… un playmaker, proprio ciò che è mancato alla squadra del Texas per tutta la stagione. Nonostante l’immenso talento offensivo, il gioco di Dillingham non è comunque privo di falle: l’altezza (1,91 m) e il peso (75kg) si faranno sentire in un campionato come la NBA, soprattutto nella metà campo difensiva.
9. Dalton Knecht – Memphis Grizzlies
- Simile a: Zach LaVine
Memphis Grizzlies – Beh… se non lo conoscete sappiate che la colpa è vostra. Il ragazzo è uno scorer puro (ha chiuso la sua ultima partita al college con 37 punti), in grado di segnare in ogni modo da qualunque zona del campo (39.7% da tre).
La carta d’identità dice “23” nella voce “anni” ma per Memphis non è certo un problema, anzi: la squadra (eccetto infortuni) è praticamente la stessa che due stagioni fa chiuse la Western Conference al secondo posto e un giocatore pronto a contribuire fin da subito come Knecht sarebbe perfetto per puntare al Titolo NBA già dal prossimo ottobre – oltre a coprire una volta per tutte il vuoto lasciato da Dillon Brooks.
10. Cody Williams
- Simile a: Jaden McDaniels
Il fratello di Jalen Williams ha serie possibilità di finire con lui ai Thunder se dovesse scendere fino alla 12, ma i Jazz farebbero meglio a puntarci più di qualche fiches. Un 3-n-D moderno, alto (2.03 m) e con le braccia infinite.
Le percentuali sono più che accettabili (55.2% dal campo e 41.5% da tre) e le sue capacità fisiche hanno attirato più di qualche scout, ma ci sono ancora diversi aspetti da sistemare. I suoi istinti difensivi ricordano quelli di suo fratello, anche se per essere efficace in NBA dovrà mettere su qualche kg. Il potenziale c’è ed è tutto lì da vedere.
11. Ja’Kobe Walter – Chicago Bulls
- Simile a: Bradley Beal
Chicago Bulls – Partendo dal presupposto che la dirigenza Bulls abbandonerà una volta per tutte il progetto del trio Lonzo-DeRozan-LaVine, non sarebbe una brutta idea per Chicago iniziare a ricostruire la squadra attorno a Coby White e Ja’Kobe Walter.
Attaccante puro con un rilascio da NBA, il killer silenzioso di Baylor ha tutto per diventare uno scorer di livello anche tra i “grandi”.
12. Tidjane Salaun – Oklahoma City Thunder
- Simile a: Jabari Smith Jr.
Presti ringrazia Russell Westbrook (la scelta proviene dai Rockets, sarebbe andata a Houston se fosse entrata in top-4) e Oklahoma ha così la possibilità di scegliere in lottery nonostante il primo seed. Non sarebbe strano vederli scambiare la scelta assieme a qualche altro giovane per arrivare ad un giocatore già pronto per i Playoff NBA, ma credo che per il loro progetto a lungo termine sia meglio scegliere un prospetto con un potenziale interessante.
OKC ha bisogno di un “4” con centimetri e tiro da fuori (Josh Giddey verrà presumibilmente scambiato o relegato in panchina) e così la scelta ricadrà su Tidjane Salaun o Tyler Smith. Più probabile il primo visto il potenziale difensivo e il fatto che si sia già affermato in un campionato professionistico.
13. Carlton Carrington – Sacramento Kings
- Simile a: Shai Gilgeous-Alexander
Il contratto di Malik Monk scade fra poche settimane e difficilmente i Kings riusciranno a rifirmarlo alle cifre che chiederà (si parla di circa 20 milioni annui). L’opzione Carrington per guidare la squadra in uscita dalla panchina non è male e Sacramento potrebbe senza dubbio puntarci, magari anche in un ipotetico futuro senza De’Aaron Fox dove avrebbe sicuramente più spazio.
Il ragazzo ha chiuso la sua prima partita al college in tripla doppia, dimostrando a tutti di poter essere un floor general di primissimo livello (ha ancora 18 anni!). Il paragone con Shai è decisamente pesante ma il suo stile di gioco lo ricorda molto: cambi di velocità, crossover, visione di gioco e tiro dalla media… ha tutti gli ingredienti per essere una star anche in NBA.
14. Matas Buzelis – Portland Trail Blazer
- Simile a: Franz Wagner
E chiudiamo la lottery con un altro talento internazionale. Il progetto di Portland sembra basarsi su Scoot Henderson, Anfernee Simons e Shaedon Sharpe, di conseguenza difficilmente punteranno su giocatori simili come Isaiah Collier. Dopo aver scelto Clingan con la settima chiamata, i Blazers scelgono Matas Buzelis.
Se fino ad un anno fa era dato in top 5 ora le cose sono decisamente cambiate, complice anche una stagione non proprio brillante in G League (44.5% dal campo e 27.3% da tre). Il talento c’è e le doti tecniche per uno con quel fisico sono incredibili, ma ci sarà molto lavoro da fare.