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Tim Connelly: il genio dietro il successo di Nuggets e T’Wolves

Ripercorriamo insieme la carriera NBA dell’artefice di due delle squadre NBA migliori del momento, ovvero i Nuggets e i Timberwolves

La carriera di Tim Connelly in NBA ebbe inizio nel lontano 1996, quando diventò stagista per i Washington Wizards all’età di soli 20 anni. Inizialmente, il nativo di Baltimore entrò a far parte prima del basketball operations department, per poi diventare assistente coordinatore video nel 1999; dopodiché, egli prese parte al reparto scout nel 2000, fino ad essere promosso ufficialmente a direttore del personale dei giocatori.

Nel 2010, Connelly venne assunto dai New Orleans Hornets come assistente general manager, occupando di conseguenza un ruolo rilevante nel front office della suddetta franchigia. Tale occupazione fu altamente costruttiva, specialmente per gli anni a venire, in quanto gli fu data l’occasione di imparare a programmare una squadra, partendo dal Draft fino ad arrivare ai meri contratti NBA da stipulare coi giocatori.

L’era Connelly ai Denver Nuggets

La svolta vera e propria arrivò nel 2013, non appena Tim fu nominato dai Denver Nuggets come vice presidente esecutivo delle basketball operations. Durante i suoi primi 5 anni di mandato, egli si occupò di porre le basi per la progettazione di un roster vincente, andando a scegliere in particolar modo Nikola Jokic alla 41ª scelta nel Draft del 2014 e Jamal Murray alla n° 7, esattamente 3 anni dopo.

In quegli anni però, la franchigia del Colorado non riuscì mai a raggiungere i Playoff NBA, tuttavia ci furono dei netti miglioramenti nel corso delle stagioni, grazie anche all’assunzione nel 2015 del neo coach Mike Malone, alla prima esperienza assoluta come capo allenatore. Successivamente, nel 2017 Connelly venne promosso a presidente delle basketball operations della squadra, lavorando in sinergia con Artūras Karnišovas.

Nel 2019, i Nuggets raggiungono finalmente la postseason grazie alla 2ª piazza ad Ovest, dietro solo ai Golden State. Il record di Denver recitava addirittura ben 54 vittorie al netto di 28 sconfitte, mai così tante dalla stagione 2012-13. In questo caso però, Jokic e compagni riescono a superare i San Antonio Spurs in 7 gare, venendo poi eliminati dai Portland Trail Blazers al secondo turno.

Durante l’annata successiva, i Nuggets sono costretti ad arrendersi nelle Western Conference Finals contro i Lakers di LeBron James e Anthony Davis, futuri vincitori del Titolo NBA nella bolla di Orlando. È proprio Connelly a rendersi conto però, che nel roster mancava un difensore d’élite adatto a marcare la small forward, o nel caso la power forward avversaria; perciò, si adoperò per ottenere le prestazioni di Aaron Gordon, dai Magic.

Tim Connelly ha costruito un meccanismo perfetto, costituito da uno dei migliori giocatori della storia NBA, ossia Nikola Jokic, con al suo fianco Jamal Murray, il secondo violino perfetto per il serbo. Gli innesti di Michael Porter Jr. dal Draft, dello stesso Gordon via trade e di un veterano come KCP, direttamente dal mercato dei free agents, hanno reso possibile la vittoria del campionato nel 2023.

Il trasferimento ai Minnesota Timberwolves

A maggio del 2022, Connelly si trasferisce a Minnesota, dato che i Timberwolves gli garantiscono un quinquennale da 40 milioni di dollari, contratto che invece i Nuggets preferiscono non offrirgli, lasciandolo partire dopo quasi 10 anni. Da questo momento in poi, Tim si adopererà per formare un team capace di sconfiggere (come sottolineato da Nikola Jokic) proprio la sua ex squadra, nel segno di Rudy Gobert.

È stato proprio l’attuale President of Basketball Operations dei Wolves a volere a tutti i costi il centro francese, privandosi di Malik Beasley, Patrick Beverley, Landro Bolmaro, Walker Kessler, Jarred Vanderbilt più cinque scelte al Draft. Tale trade venne vista di cattivo occhio in un primo momento, etichettata come una delle peggiori di sempre. Ma il tempo ha dato ragione a Connelly, in tutto e per tutto.

In questi Playoff NBA, il roster di Minnesota è stato capace di eliminare al secondo turno proprio i campioni in carica dei Nuggets, in una gara 7 totalmente folle, nella quale i Timberwolves sono andati sotto nel punteggio anche di 20 punti all’inizio del terzo quarto. Tim Connelly ha riportato i Wolves in finale di Conference dopo 20 anni, dimostrando al mondo una sapienza tale che ora è riconosciuta da chiunque.

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