Il metodo Thibodeau non è sostenibile
Tanti minuti e poco riposo per le sue superstar. Lo stile di gioco di coach Thibodeau ha una pecca: la sostenibilità
Tom Thibodeau è noto in NBA per essere un coach che impone alle sue squadre uno stile di gioco estremo: fisicità, resistenza e massimo sforzo. Se non sei uno stakanovista, non farai parte del roster di Thib.
In quasi 15 anni di carriera, Thibodeau ha incontrato giocatori in grado di applicare la sua filosofia – Noah e Rose ai Bulls o Brunson e Hart ai Knicks – trovando spesso un equilibrio tra qualità nel rendimento e quantità nel minutaggio.
Nonostante alcuni ottimi risultati – i Bulls in Finale a Est nel 2011 o questi Knicks portati in semifinali – , le sue superstar hanno pagato l’elevato dispendio fisico.
La rottura del crociato di D-Rose nella post-season del 2012, impiegato 40’ per partita. Ora Josh Hart e Jalen Brunson – 766 minuti complessivi ai Playoff 2024 -, usciti a pezzi dalle sette Gare contro Indiana.
Il Load management non si sposa con lo stile di Thibodeau. Né i giocatori, né il loro entourage, sono fan del suo stile: in un recente sondaggio, il 44% dei giocatori della NBA hanno individuato in Thib l’allenatore per cui non vorrebbero mai giocare.
Mentre alcuni considerano il metodo-Thibodeau perfetto per massimizzare il potenziale dei giocatori, altri ne criticano l’impatto sulla salute degli stessi e sul successo a lungo termine della squadra. Un bel problema.