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Per i Boston Celtics sono davvero le NBA Finals più facili di sempre?

Il percorso dei Boston Celtics fino alle Finals NBA è stato veramente uno dei più semplici della storia?

I Boston Celtics sono ufficialmente alle NBA Finals 2024. Ora hanno bisogno solamente di altre 4 vittorie per sollevare il 18esimo Titolo della loro storia (nessuna squadra NBA ne avrebbe così tanti). E dopo aver meritatamente portato a casa il primo seed a Est, giocando una stagione regolare praticamente perfetta, il loro percorso ai Playoff è stato relativamente semplice.

I ragazzi di Joe Mazzulla hanno archiviato la pratica contro Miami al primo turno in 5 gare, contro Cleveland in semifinale di Conference sempre in 5 gare e contro Indiana in finale di Conference in soli 4 incontri. Un percorso praticamente senza sbavature e senza particolari difficoltà, ma che secondo molti è più definibile come una cakewalk (“una passeggiata”) visti gli infortuni e la bassa qualità degli avversari affrontati.

Ma è davvero così?

Il percorso per le Finals più facile di sempre

Un buon metodo per capire se quello dei Celtics sia stato effettivamente il cammino più semplice di sempre è quello di calcolare la media delle vittorie (in regular season) delle 3 squadre che hanno affrontato finora ad Est.

Comparare questa media con quella delle altre squadre arrivate alle Finals dal 1984 – anno in cui i Playoff iniziarono ad essere un torneo a 16 squadre – al 2024 ci offre comunque una buona indicazione.

Squadra 1° turno 2° turno 3° turnoMedia vitt.
Lakers ’87Nuggets (37)Warriors (42)Sonics (39)39.3
Lakers ’84Kings (38)Mavs (43)Suns (41)40.7
Nuggets ’23T’Wolves (42)Suns (45)Lakers (43)43.3
Lakers ’85Suns (36)Blazers (42)Nuggets (52)43.3
Lakers ’88Spurs (31)Jazz (47)Mavs (53)43.7
Celtics ’84Bullets (35)Knicks (47)Bucks (50)44.0
Celtics ’24Heat (46)Cavs (48)Pacers (47)47.0

Due cose interessanti da notare: i Los Angeles Lakers degli anni ’80 compaiono incredibilmente quattro volte nelle prime 5 posizioni, ma è difficile dire se siano stati effettivamente “facili” dato che ai Playoff si qualificavano 16 squadre su 23 (ora ce ne sono 7 di più) e per forza di cose spesso avevano anche un record negativo.

I Nuggets dello scorso anno sono l’unica squadra della NBA “moderna” a far parte della top-6 e il loro titolo vinto può essere considerato a tutti gli effetti come uno dei più semplici di sempre: oltre alla Western Conference, una volti giunti alle Finals hanno dovuto battere dei Miami Heat che chiusero la stagione con sole 44 vittorie.

I Celtics sono ancora ben lontani dalla vetta (o in questo caso dal fondo). Ma il motivo per il quale il loro cammino viene considerato “uno dei più semplici di sempre” sono gli infortuni: le assenze di Jimmy Butler, Donovan Mitchell e Tyrese Haliburton hanno drasticamente ridotto la qualità delle squadre che hanno affrontato finora.

Per questo, affinché il paragone sia corretto, rifaremo la stessa classifica sistemandola in base agli infortuni. Se non ti interessa come è stata creata considerando gli infortuni, puoi andare direttamente alla prossima tabella. Se invece ti interessa: grazie alle estimated wins (= vittorie stimate) sappiamo con quasi assoluta precisione quante vittorie “valga” ogni singolo giocatore. Ossia, sappiamo quante partite avrebbe vinto la sua squadra senza di lui.

Esempio: secondo dunksandthrees.com le estimated wins di Jimmy Butler in regular season sono state 10.2. I Miami Heat hanno vinto 46 partite e quindi 46 – 10.2 = 35.8. Con questo possiamo dire che la versione degli Heat affrontata da Boston al primo turno era più simile ad una squadra da 36 vittorie.

Stesso procedimento anche con Cleveland:

  • senza infortuni : 48 vittorie
  • senza Jarrett Allen (gara 1-3): 40 vittorie
  • senza Allen e Mitchell (gara 4): 29 vittorie
  • senza Allen, Mitchell e LeVert (gara 5): 26 vittorie
  • media della serie: 35 vittorie

E così, ripetendo lo stesso calcolo per tutte le altre squadre, è venuta fuori la seconda tabella. Non è un metodo perfetto, ma è tutto sommato un buon compromesso per capire quale sia stato davvero il cammino più facile di sempre.

Il percorso per le Finals più facile di sempre (infortuni inclusi)

Squadra 1° turno 2° turno 3° turnoMedia vitt.
Celtics ’24Heat (36)Cavs (35)Pacers (41)37.3
Lakers ’85Suns (27)Blazers (42)Nuggets (47)38.6
Cavs ’07Wizards (23)Nets (41)Pistons (53)38.9
Lakers ’87Nuggets (37)Warriors (42)Sonics (39)39.3
Lakers ’84Kings (38)Mavs (43)Suns (41)40.7

Nelle ultime due partite i ragazzi di Mazzulla hanno affrontato i Pacers senza Haliburton – che da solo ammonta a 12.8 vittorie. E per quanto il 4-0 finale non lasci molti dubbi sulla serie, in realtà Indiana è stata in vantaggio per la maggior parte del tempo. La squadra di Carlisle si è condannata da sola almeno 3 volte, compiendo dei veri e propri harakiri nei finali di partita.

Quindi… Boston Celtics fortunati? Sì, ma non sono gli unici: dal 2000 al 2023 più dell’80% delle squadre (39 su 48) ad essere arrivate alle Finals hanno affrontato almeno una squadra con un titolare infortunato. E succederà anche quest’anno: oltre a Boston, anche Dallas ha affrontato i Clippers senza Kawhi Leonard.

Un trend che caratterizza un po’ tutta la classifica è lo squilibrio fra le Conference: nella stagione 2006-07 le squadre ad Est vincevano solo il 43% delle partite contro l’Ovest. Di conseguenza, le squadre incontrate ai Playoff da Cleveland quell’anno avevano meno vittorie rispetto alla Western Conference.

E anche quest’anno la musica non è cambiata: l’Est ha vinto solo il 42% delle partite contro l’Ovest e i Celtics hanno chiuso la stagione con un gap di 14 vittorie rispetto alla seconda (64-18 vs. 50-32).

Molto probabilmente, anche senza gli infortuni Boston avrebbe raggiunto le Finals senza troppi problemi vista la superiorità dimostrata in regular season (hanno anche avuto il Net Rating più alto della storia NBA dopo i Bulls di fine anni ’90!!).

Il vero test per Boston arriverà alle Finals, dove Tatum e i Celtics dovranno sicuramente alzare i giri del motore e la concentrazione, per dimostrare davvero di essere la migliore squadra NBA della stagione (ed evitarmi la brutta figura di aver sbagliato completamente la prediction fatta ad inizio Playoff).

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