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Step Back, 5 storie dalle Finals NBA: episodio 12

Dodicesimo episodio della nuova rubrica Dunkest: questa volta parleremo della rivalità tra Irving e Celtics, Porzingis, Tatum, il record di Lively e di Jason Kidd

Nel nuovo episodio di StepBack: 5 storie dalle NBA Finals che stanno per cominciare.

Kyrie Irving non ha lasciato un buon ricordo a Boston

La promessa (non mantenuta) di restare a Boston quando era in scadenza, i pessimi playoff del 2019, l’accordo all’All-Star Game con KD e il passaggio ai Nets, il contestato ritorno da avversario con tanto di logo “calpestato”: al TD Garden hanno già preso la mira, il bersaglio sulla schiena dell’ex Kyrie Irving è davvero bello grosso.

A proposito di ex… Porzingis è pronto a tornare in campo

Tra l’infortunio contro Miami alla palla a due di gara-1 delle Finals passano 38 giorni: un tempo di recupero sufficiente per rivedere in campo Kristaps Porzingis (fuori nel 70% delle gare playoff 2024) – colui che Dallas aveva preso nel 2019 per vincere il titolo e che invece ora sarà l’avversario da superare per tornare sul tetto della NBA.

C’è davvero discordia tra Jayson Tatum e Jaylen Brown?

Coach Mazzulla ha definito “clickbait” le voci dei dissidi tra le due star di Boston – successive alla scelta di dare il premio di miglior giocatore delle finali di Conference a Brown e non a Tatum: in campo non ci sono mai stati problemi, anzi – la forza dei Celtics passa dalla distribuzione delle responsabilità, altro che discordia.

Dereck Lively II non ha sbagliato un tiro in finale di Conference

Una stagione e dei playoff da incorniciare per Dereck Lively II, coronati contro i T’Wolves da un perfetto 16/16 dal campo – mai nessuno aveva tirato così tanto mantenendo il 100% realizzativo. Un rookie speciale, che porta nel cuore il ricordo di mamma Kathy – scomparsa lo scorso aprile e che “segue da lassù” il suo ragazzo prodigio.

Da point guard a head coach: Mavs alle Finals nel segno di Kidd

Il filo conduttore tra le ultime NBA Finals a cui Dallas ha preso parte non è solo la figura di Mark Cuban (che nei mesi scorsi ha venduto parte della franchigia) e la superstar d’origine europea come leader del gruppo, ma anche Jason Kidd: metronomo in campo nel 2011 e direttore d’orchestra in panchina nel 2024. Vincerà anche stavolta?

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