Hot take, episodio 1: Kobe Bryant non è un Top 5 All Time

Primo episodio della nuova rubrica estiva targata Dunkest: oggi parleremo di una unpopular opinion che vede come protagonista Kobe Bryant

USA TODAY Kobe Bryant Lakers

L’ardua questione relativa al corretto posizionamento di Kobe Bryant all’interno della lista dei più grandi giocatori NBA di tutti i tempi, è uno dei casi più delicati in assoluto da trattare, riguardanti il contesto della Lega. Il Black Mamba infatti, è stato uno dei cestisti più iconici che siano mai esistiti, una vera e propria leggenda di questo sport, capace di far innamorare milioni di fan al gioco della pallacanestro.

Un altro aspetto molto importante che potrebbe influenzare persino il giudizio delle persone più avvezze al mondo del basket, è quasi sicuramente la scomparsa prematura del numero 24, avvenuta quel maledetto 26 gennaio 2020, in seguito ad un incidente in elicottero nei pressi di Calabasas. Da quel giorno in poi, il mito che si cela dietro la sua figura ha raggiunto dimensioni pressoché bibliche.

Kobe Bryant

L’incipit iniziale

Quest’oggi tenterò così di dimostrare attraverso i fatti che Kobe Bryant non rientri automaticamente di diritto nella lista dei Top 5 All Time. In primis, ci tengo a premettere anche le modalità che mi hanno fatto giungere a tale conclusione definitiva, al fine di non scivolare in semplici opinioni personali prive di fondamenta, che perderebbero giustamente di credibilità agli occhi di chiunque.

Ecco i criteri secondo i quali ho deciso di basare le mie argomentazioni in merito alla suddetta tesi: per prima cosa, ho scelto di analizzare a grandi linee la carriera del Black Mamba e l’impatto che lo stesso Kobe Bryant ha avuto nel mondo NBA. Dulcis in fundo, all’interno del mio personale ragionamento, farò riferimento anche ad un mix tra le componenti di forza e grandezza, poiché entrambe vanno di pari passo.

Assumendo che sia Michael Jordan che LeBron James siano incontrovertibilmente i primi due giocatori di sempre, per comodità non verranno presi in esame, poiché sarebbe appunto inutile farlo. Quindi, dopo aver ristretto il campo rispetto ad una schiera limitatissima di cestisti formidabili, i soggetti in questione che ho deciso di riportare sono: Kareem Abdul-Jabbar, Stephen Curry e Larry Bird.

La carriera di Kobe Bryant

Il palmarès di Kobe Bryant recita ben 5 Titoli NBA, di cui un Three-peat a inizio anni ’00, con 2 NBA Finals MVP annessi; in regular season invece, il Black Mamba è stato eletto MVP in una sola occasione, dopodiché ha vinto 2 premi come miglior marcatore della stagione, ma soprattutto ha conseguito 18 apparizioni all’NBA All Star Game, ottenendo in 4 occasioni distinte il titolo di MVP della competizione.

Tali onorificenze rendono la carriera NBA di Kobe una delle più decorate della storia. Questo aspetto gioca clamorosamente a favore di Bryant sotto tanti punti di vista, tuttavia ciò non è sufficiente per proclamarlo un Top 5 All Time, in quanto quasi tutti i suoi rivali hanno vinto tanto quanto lui; infatti, ridurre la competizione ad una corsa a chi ha portato a casa più trofei, sarebbe un errore che dovremmo evitare a tutti i costi.

Ognuno di essi ha trionfato più e più volte, sia a livello personale che di squadra, oltre ad aver contribuito a stabilire nuovi record straordinari, come il maggior numero di triple segnate in carriera da parte di Steph, oppure l’aver vinto 3 titoli di MVP consecutivi come Larry Legend, al pari con Russell e Chamberlain, ma anche poter vantare di essere il secondo più grande realizzatore ogni epoca in NBA, come KAJ.

L’impatto del Black Mamba in NBA

Per quanto riguarda l’impatto che Kobe ha avuto nel mondo NBA, esso è stato generazionale dal punto di vista principalmente mediatico. Le televisioni e i giornali hanno costruito ad arte intorno a Bryant, una narrativa basata sulle sue gesta. Essendo così il volto della Lega per tanto tempo, il numero 24 è riuscito a farsi amare incondizionatamente da tutti i tifosi sparsi in ogni angolo del mondo.

Dopodiché, il fatto di aver avuto inizialmente una figura di spessore al suo fianco come quella di O’Neal, ha aiutato Kobe ad imporsi nel panorama NBA ad alti livelli, senza la pressione di dover trascinare il proprio team alla vittoria. Al contrario, ritengo infatti che i vari Jabbar, Curry e Bird siano stati da sempre i fulcri imprescindibili delle loro rispettive squadre, nonostante abbiano giocato con altre superstar fenomenali.

Shaquille O’Neal e Kobe Bryant

Se il numero 30 dei Warriors ha cambiato radicalmente il concetto di pallacanestro moderna, portandolo ad un’esasperazione del tiro da 3 punti, all’epoca di Kareem invece, si tentò persino di provare ad arginarlo, cambiando le regole a “causa” sua, poiché stava dominando grazie alla forza e alla fisicità che metteva sul parquet. Perciò, il loro contributo per la NBA è stato più che superiore in termini di gioco.

Il numero 33 dei Celtics poi, è stato il white man più talentuoso che abbia mai calcato un campo NBA, al di là dei problemi fisici che lo hanno limitato dopo i 30 anni. Egli è anche il coprotagonista della rivalità cestistica più celebre in assoluto del basket mondiale, non solo a stelle e strisce, ossia quella con Magic Johnson, la quale ha aperto le porte della globalizzazione della Lega, che è culminata successivamente con MJ.

Conclusioni

Dunque, secondo la mia modesta opinione, la grandezza di Kobe Bryant non supera concretamente quella di Curry, Jabbar e Bird, nonostante sia innegabilmente immensa. Per questo motivo, io ritengo che il Black Mamba non rientri all’interno della Top 5 All Time, poiché c’è chi è stato meglio di lui, non per forza sul piano della dedizione al gioco o dei premi ottenuti nel corso degli anni, bensì del contributo al gioco stesso.

A livello di talento puro, stiamo parlando di cestisti irripetibili, chi per un motivo o per un altro, che fanno parte della storia della Lega. La mia chiave di lettura è solamente una delle possibili interpretazioni, ma vorrei che venisse posto l’accento sulla differenza che esiste tra l’essere i più forti e l’essere i più grandi. In ogni caso, la stella dei Los Angeles Lakers verrà ricordata in eterno per quello che ci ha lasciato.

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