C’è ancora vita per i Dallas Mavericks? Senza Porzingis sì
Riusciranno Luka Doncic e Kyrie Irving a rimontare dal 3-0? L’analisi di gara 4 ci lascia qualche speranza
“You may say I’m a dreamer, but I’m not the only one” così cantava John Lennon nel lontano 1971. E se è vero che il suo imagine era rivolto a qualcosa di molto più profondo e significativo, il concetto per Luka Doncic e la città di Dallas è pressoché lo stesso.
Dopo 3 partite vinte e 144 minuti in cui Boston non ha mai dato l’impressione di essere realmente in difficoltà, gara 4 è stata come un fulmine a ciel sereno. I ragazzi di Mazzulla hanno perso di ben 38 lunghezze (arrivando a toccare anche il -48!) e hanno sventolato bandiera bianca già prima dell’inizio del quarto quarto.
Vince chi arriva a 4, ci crederemo fino alla fine. Credo molto in questa squadra e al fatto che possiamo riuscirci. Dobbiamo solo continuare a crederci
Luka Doncic dopo gara 4
La vittoria in gara 4 è stata forse una delle più incredibili per il modo in cui è arrivata – soprattutto dopo aver perso gara 3 in casa – ma è stato solamente un fuoco di paglia o Dallas può davvero riuscire nell’impossibile?
Nessuna squadra ha mai rimontato una serie sotto 0-3 (in 156 occasioni su 156 la squadra in vantaggio ha poi vinto la serie) e nessuna squadra ha mai vinto una serie di Finale dopo aver perso di almeno 38 punti. Una delle due strisce verrà interrotta con la vittoria del Titolo NBA 2024.
Tiro da tre
La filosofia di Boston – e di coach Mazzulla – è sempre la stessa ed è quasi completamente basata sull’aritmetica: per poter vincere la partita bisogna prima vincere la battaglia del tiro da tre.
Il basket non è pura e semplice matematica, ma la concezione pitagorica di Mazzulla finora ha portato i suoi frutti e in effetti l’unica partita in cui Dallas ha superato i Celtics per triple segnate e percentuale dall’arco è stata proprio gara 4.
Celtics | Mavericks | gap | |
Gara 1 | 16 (38.1%) | 7 (25.9%) | Celtics +9 |
Gara 2 | 10 (25.6%) | 6 (23.1%) | Celtics +4 |
Gara 3 | 17 (37%) | 9 (36%) | Celtics +8 |
Gara 4 | 14 (34.1%) | 15 (40.5%) | Mavs +1 |
E questo cosa significa? Sicuramente che Dallas ha tirato meglio e con più fiducia (forse anche perché – di fatto – non avevano nulla da perdere), ma soprattutto che l’attacco dei Mavericks è stato meno Doncic-centrico del solito.
Anche i comprimari – tra tutti Dante Exum e Josh Green – hanno fatto il loro lavoro, sfruttando mismatch e mostrando un’incredibile aggressività rispetto ai primi 3 incontri. Se in Texas vogliono davvero riscrivere la storia avranno bisogno di questo supporting cast anche a Boston.
Halleluka: la difesa è tornata
Al termine di gara 3 Luka Doncic era stato al centro delle critiche per il suo atteggiamento difensivo che aveva danneggiato l’intera squadra. A cosa serve avere uno dei migliori giocatori offensivi della storia se poi nella metà campo difensiva ti costringe a giocare 4 contro 5?
Non sappiamo quale sia realmente il motivo, se le sue condizioni fisiche siano migliorate o se sia scattato qualcosa a livello mentale (o entrambe), ma anche Doncic in gara 4 ha difeso per davvero: dopo 3 partite in cui Holiday non aveva mai perso il pallone, in gara 4 lo sloveno lo ha costretto a ben 4 turnover.
Oltre a difendere egregiamente in 1v1, soprattutto nella fase iniziale: nessuno dei primi 6 tiri presi da Boston contro di lui ha trovato il fondo della retina.
Buona difesa che spesso – soprattutto a questi livelli – si tramuta anche in punti nell’altra metà campo: partendo da rimbalzo difensivo, piuttosto che da rimessa, è molto più facile attaccare una difesa non ancora schierata e sfruttare il cross-match.
Se Boston non riesce bene ad accoppiarsi in transizione, c’è spesso il rischio che Doncic trovi Lively o Gafford in area, o che lui stesso attacchi un giocatore più lento o più piccolo di lui.
I Celtics dovranno necessariamente limitare questo tipo di situazioni in gara 5 se voglio chiudere la pratica davanti ai loro tifosi.
Cosa cambia per Boston senza Porzingis?
Risposta semplice: tutto. Senza il lungo lettone Boston ha faticato tantissimo sia in attacco che in difesa.
Con Porzingis in campo i Celtics hanno la possibilità di aprire la difesa di Dallas con molta più facilità, costringendo Gafford o Lively a giocare sul perimetro. Cosa che, invece, in gara 4 non è minimamente riuscita e i Mavericks hanno letteralmente soffocato la fase offensiva dei ragazzi di Mazzulla.
Al Horford ha tentato solamente una tripla nel corso di gara 4 e Xavier Tillman è un tiratore da 26% in carriera. Non abbastanza per impensierire la difesa di Jason Kidd, che ha proposto nuovamente ciò che avevamo già visto nelle serie contro Thunder e Timberwolves.
Daniel Gafford e Dereck Lively – ma anche Maxi Kleber che in alcune occasioni ha giocato accanto a uno dei due come una sorta di mini-Porzingis – sono stati fantastici nella protezione del ferro. Boston ha tirato con poco più del 36% in area (8 su 22) nel corso di gara 4 – escluso il garbage time del quarto periodo. Senza dubbio il dato più basso di tutta la stagione.
La differenza per Boston è netta e si vede chiaramente attraverso i numeri. Questo è l’Offensive Rating (punti segnati ogni 100 possessi) dei Celtics con o senza Kristaps Porzingis in campo in queste Finals:
- Con Porzingis: 115.3
- Senza Porzingis: 101.1
Anche in difesa l’apporto di Kristaps è fondamentale come rim protector e per quanto riguarda i rimbalzi. Dallas ha dominato gara 4 soprattutto attaccando l’area e grazie al vantaggio dei rimbalzi offensivi: 13 a 4 in favore dei ragazzi di J-Kidd.
Dopo le prime due gare al Garden dominate per larghi tratti anche grazie al lettone, e un 3-0 che sembrava aver chiuso definitivamente il discorso, Boston ora rischia davvero di deragliare senza di lui.
È un infortunio molto raro e se prova molto dolore non vale la pena farlo giocare. Quando ci alleniamo lo fa anche lui ma si vede che non è a suo agio. Vedremo se giocherà, non vogliamo metterlo in situazioni in cui può farsi male
Xavier Tillman prima di gara 5
Scommettere contro Doncic e Irving?
Si parla, ovviamente, del fatto che Boston abbia perso quasi volontariamente (sia per motivi economici legati ai biglietti del TD Garden, che per festeggiare il Titolo di fronte ai propri tifosi) ma donare vita e coraggio ad una squadra che ne aveva meno di zero – e che ha Luka Doncic e Kyrie Irving – non è certo la migliore delle idee.
Alla fine avranno ragione loro? Probabile. Ma se dovesse finire diversamente sarebbe davvero una delle peggiori sconfitte nella storia dello sport.