Vezenkov sulla sua prima stagione NBA: “Con tutti quei viaggi è stato assurdo”

Sasha Vezenkov spiega il perché della sua stagione sottotono in NBA mettendo in luce alcune grandi differenze con il basket europeo

Sasha Vezenkov Sacramento Kings NBA

È stata una stagione di esordio amara nel paese a stelle e strisce per Sasha Vezenkov. L’ex MVP dell’Eurolega 2023 ha visibilmente faticato a trovare spazio all’interno delle rotazioni dei Sacramento Kings, trovandosi suo malgrado a sbattere contro un sistema sportivo totalmente differente da quello europeo al quale era abituato.

Le sue ultime dichiarazioni si concentrano proprio su questo aspetto extra campo e su quanto abbia inciso in negativo sulle sue prestazioni.

Con tutti quei viaggi la mia prima stagione in NBA è stata assurda. Passi da un hotel all’altro e da lì all’arena e alle strutture d’allenamento. Poi giochi con una squadra diversa e devi leggere il report dello scouting. Poi giochi e viaggi di nuovo. È davvero difficile ricordare tutto

Sasha Vezenkov

A giudicare dalle parole dell’ex giocatore dell’Olympiacos l’impatto con il sistema NBA è stato abbastanza traumatico proprio a causa dei lunghi ed estenuanti viaggi per attraversare in lungo e in largo gli States nel corso della regular season. I ritmi forsennati della Lega sono da sempre un ostacolo di non poco conto per i giocatori che ad essa di avvicinano dal vecchio continente. Nonostante l’esperienza e il pedigree maturati nella prestigiosa Eurolega, tanti giocatori si trovano a dover fare i conti con un nuovo anno zero della propria carriera quando decidono di compiere il salto verso questo mondo.

Oltre a ciò, Vezenkov ha poi dovuto far fronte anche a una evidente mancanza di fiducia nei suoi confronti da parte dello staff tecnico dei Kings che ha limitato di molto il suo minutaggio, rendendone ancor più lento l’ambientamento, che probabilmente appare ancora in divenire.  Durante la sua ultima stagione con l’Olympiacos, 2022-2023, Vezenkov aveva una media di 28.7 minuti a partita, con 12.1 tiri tentati dal campo.

Nel corso di questo suo anno da “rookie” in NBA, ha saggiato il parquet solo 42 volte, senza mai un’occasione da starter, con 12.2 minuti a partita e 4.5 tiri tentati a partita. 5.4 punti, 2.3 rimbalzi, 0.5 assists, medie che decisamente non sembrano parlare del giocatore che fino a qualche anno fa dominava in Europa.

Una sorte analoga sembrava aver colpito anche Vasilije Micic. Controfigura dell’uomo invisibile in quel di OKC, 12 minuti di media a partita, 3.3 punti, 2.5 assist, ma che ha avuto la fortuna di approdare anzitempo in quel di Charlotte, dove, complice l’assenza di Lamelo Ball per infortunio e i piani di rebuilding della franchigia, ha avuto maggiori occasioni per mettere in mostra le proprie qualità. Con gli Hornets Micic ha collezionato medie di tutto rispetto, 27.2 minuti a partita, 10.8 punti, 6.2 assist e 2.1 rimbalzi.

Appare quindi evidente quanto i giocatori europei necessitino di tempo e fiducia per potersi ambientare al meglio nella lega statunitense, ma i Sacramento Kings saranno disposti a rivedere le proprie convinzioni circa Vezenkov dandogli più spazio e licenza nel corso della prossima stagione?

Vezenkov ha un contratto garantito da 6.658 milioni di dollari per la stagione 2024-2025 e i Kings hanno una team option su di lui per il 2025-2026 del valore di 6.975 milioni. Secondo diverse voci il giocatore sarebbe dichiaratamente scontento del suo utilizzo; tuttavia, appare deciso a voler restare almeno per il momento nella Lega. L’estate sarà decisiva per capire se le due parti riusciranno a trovare un’intesa tecnica o se l’ex MVP dell’Eurolega si muoverà alla ricerca di una franchigia in grado di offrirgli i minuti che sente di meritare.

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