76 miliardi di dollari: il nuovo accordo NBA sui diritti dei media

L’NBA ha siglato un accordo storico per i diritti media, con contratti della durata di 11 anni e un valore complessivo di 76 miliardi di dollari

Adam Silver Hawk-Eye Innovations

76 miliardi di dollari per 11 anni. Il nuovo contratto NBA per i diritti dei media cambierà la lega in maniera molto decisa. Questo accordo garantirà un incremento continuo degli stipendi dei giocatori e modificherà il modo in cui gli spettatori seguiranno le partite nei prossimi anni.

Una fonte informata sulle negoziazioni ha riferito all’Associated Press che le reti hanno ricevuto i documenti relativi ai termini dell’accordo e che il prossimo passo sarà l’approvazione da parte del consiglio NBA. La riunione del consiglio è prevista per la prossima settimana a Las Vegas, in concomitanza con la Summer League NBA.

Gli accordi, che rappresentano nuovi record per durata e valore totale, entreranno in vigore dalla stagione 2025-26. Le partite continueranno a essere trasmesse su ESPN e ABC, ma verranno aggiunte anche NBC e Amazon Prime. TNT Sports, che trasmette partite NBA dagli anni ’80, potrebbe essere esclusa, ma ha cinque giorni di tempo per eguagliare una delle offerte ricevute.

Con la chiusura di questi accordi, l’NBA potrà ora concentrarsi sul prossimo grande obiettivo: l’espansione. Las Vegas e Seattle sono tra le città più menzionate come candidate principali, con altre come Montreal, Vancouver e Kansas City.

Negli ultimi 25 anni, il valore dei pacchetti di diritti di trasmissione è cresciuto notevolmente, alimentando un aumento notevole degli stipendi dei giocatori. Quando NBC e Turner firmarono un accordo da 2.6 miliardi di dollari per quattro anni a partire dalla stagione 1998-99, il Salary Cap era di 30 milioni di dollari per squadra e lo stipendio medio era di circa 2.5 milioni di dollari.

Oggi, lo stipendio medio per giocatore supera i 10 milioni di dollari e questa cifra continuerà a crescere. Questi nuovi accordi quasi certamente comporteranno un aumento annuale del 10% del salary cap, il massimo consentito dai termini dell’ultimo accordo collettivo. Di conseguenza, i giocatori di punta potrebbero arrivare a guadagnare cifre vicine ai 100 milioni di dollari per stagione entro la metà degli anni 2030.

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