Nuni Omot: “Errore sull’inno? Ci ha caricato”
Il Sud Sudan conquista la prima storica vittoria alle Olimpiadi superando Porto Rico per 90 a 79, ma non sono mancate le polemiche
Il Sud Sudan continua a scrivere nuove pagine della storia del basket, andando a conquistare la prima vittoria di sempre in un torneo Olimpico ai danni di Porto Rico, sconfitta per 90 a 79 nel match di apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024.
La nazionale centroafricana dimostra ancora una volta quanto siano solidi la propria struttura e il proprio gioco, alzando la voce per attestare, laddove qualcuno avesse ancora qualche dubbio a riguardo, il merito con il quale si sono presi il posto al tavolo dei più grandi.
In una giornata in cui il tiro da tre langue da ambo le parti, è lo strapotere fisico nella lotta sotto canestro a fare la differenza. 37 i rimbalzi difensivi conquistati dal Sud Sudan contro i 27 di Porto Rico, 18 quelli offensivi a fronte dei 10 dei caraibici. Carlik Jones mette a referto 19 punti, Shayok 15 e Omot 12. Proprio quest’ultimo a fine partita ci ha tenuto a sottolineare lo stimolo in più che ha spinto i suoi compagni di nazionale a dare il massimo.
Ne momento degli inni nazionali, gli ufficiali non hanno notato che quello suonato per il Sud Sudan era l’inno sbagliato.
Ci ha dato benzina. Benzina per il fuoco. Ovviamente, ci siamo sentiti disprezzati quando è successo. Dobbiamo continuare a mostrare al mondo ciò di cui siamo capaci
Nuni Omot
Centimetri, forza e spirito di squadra chiudono la porta in faccia ad Alvarado e compagni, che nonostante tutto vendono cara la pelle. È proprio Josè Alvarado a trascinare in maniera sontuosa i suoi, facendo registrare 26 punti e 5 assist. Alcuni problemi alla caviglia lo costringono tuttavia a uscire durante il secondo quarto e a rientrare successivamente dolorante e con un po’ di brillantezza in meno. A nulla servono neanche i 18 punti di Tremont Waters.
Riguardo le condizioni di Alvarado per il prosieguo del cammino olimpico si è espresso fiducioso Nelson Colon, coach di Porto Rico.
Jose è un guerriero. Altri giocatori avrebbero detto: “Mi fa male, non posso giocare”. Ma lui ha detto: “Sono qui, farò del mio meglio per cercare di aiutare la squadra”. Lo conosco. È qui per giocare.
Nelson Colon
Il Sud Sudan esce da questo scontro con il vento in poppa pronto a sorprendere ancora, senza timore reverenziale nei confronti di nessun avversario, ma lo spirito di Porto Rico non è domo.