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Quali sono i margini di miglioramento di Team USA?

Durant quasi perfetto dal campo, James decisivo. Questo Team USA è migliore di quello visto nelle amichevoli, ma ha ancora grandi margini di miglioramento

A differenza delle Olimpiadi di Tokyo 2020, Team USA comincia il cammino olimpico con un successo andando a prendersi subito il primo posto del Gruppo C. In Giappone fu la sconfitta con la Francia a destare subito qualche dubbio sulle ambizioni della Nazionale, la vittoria di oggi contro la Serbia 110-84 lascia al contrario pochi dubbi.

E quelli che aleggiavano su Kevin Durant sono svaniti in poco più di 8 minuti. Sono stati sufficienti a KD per segnare 21 punti con un 8/8 dal campo, 6/6 da tre che ha fatto balzare in piedi il pubblico di Pierre-Mauroy Stadium. Infortunato fino a 3 giorni fa, in dubbio fino a poche ore prima del match, Durant non poteva sperare in un debutto migliore a Parigi 2024.

Old but gold, LeBron e Durant mettono il timbro

Old but gold. Appunto. Quando serve, sono sempre i veterani a dettare il ritmo. Durant chiude con 23 punti, 8/9 dal campo – sbaglia il suo unico tiro a 7′ dalla fine – mentre LeBron James registra un’altra partita a tutto tondo. Finisce con 21 punti, 7 rimbalzi e 9 assist in quasi 27 minuti. KD entra a singhiozzo: Steve Kerr non lo vuole rischiare, anche se il n.#7 di Team USA dimostra di essere in condizione.

LeBron è sempre in campo quando la parta lo richiede: è KingJames che di fatto spezza le speranze della Serbia con il canestro del 59-73 del 3° periodo, nel momento in cui Jokic&Co stavano acquisendo fiducia per imbastire la rimonta. Dal 25′ Team USA domina il match allargando poi il divario finale.

No Jokic, no party

La Serbia gioca alla pari per 30 minuti. Ha le energie per stare al passo degli statunitensi all’inizio del match e infatti la prima doppia cifra di vantaggio degli USA giunge solo a metà del secondo quarto. È il momento in cui Pesic, coach della Serbia, tiene a riposo per qualche istante l’MVP NBA, Nikola Jokic (20 punti con 5 rimbalzi e 8 assist) che subito torna in campo e dimostra quanto i serbi non possano fare a meno delle sue giocate.

La Serbia dipende da Jokic, dai suoi punti, ma soprattutto da quello che crea per la squadra. Gli hand-off per Vasilije Micic, gli spazi che si aprono verso il ferro e la capacità di servire i compagni senza palla. È brava la difesa di Team USA a limitare i terminali offensivi della Serbia grazie agli sforzi dei lunghi: a turno Anthony Davis e Bam Adebayo con qualche sprazzo per un Joel Embiid febbricitante.

Cosa deve migliorare Team USA

La continuità Team USA crea il divario finale tra la fine del 3° e l’inizio del 4° quarto grazie alle prestazioni dei suoi veterani. Non c’è dubbio che sia la squadra favorita, ma le 16 palle perse (6 di LeBron James, 3 di Holiday, Edwards e Embiid) sono un dato da migliorare a prescindere dall’avversario e dalla fase del torneo. Team USA convince nel secondo tempo, quando riesce a trovare fluidità e continuità, dopo aver faticato prima dell’intervallo a capire come rompere gli indugi e entrare nella difesa della Serbia. Il match contro il Sud Sudan, trionfante contro il Porto Rico nel pomeriggio, sarà interessate anche in questa ottica. Saranno ancora LeBron James e Kevin Durant gli interpreti imprescindibili per un eventuale successo?

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