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Steve Nash rivela i retroscena della sua esperienza ai Nets

Il 2 volte MVP, Steve Nash, ha parlato ad Eurohoops del suo biennio passato da head coach dei Brooklyn Nets

Dopo un lungo periodo lontano dalla scena della pallacanestro americana e mondiale, Steve Nash è tornato sotto i riflettori partecipando alla partita di addio alla pallacanestro del suo ex compagno ai Suns e amico Goran Dragic.

Nonostante la presenza di diverse stelle dell’attuale NBA, come Nikola Jokic e Luka Doncic, sono stati due ex giocatori, Chris Bosh e lo stesso Nash, a rubare la scena con le dichiarazioni che hanno rilasciato dopo l’evento.

Allenare è stato bello, ma non è la mia carriera… allenerò alla vita i miei figli

Steve Nash

In particolare, l’ex point guard dei Lakers ha parlato per la prima volta, dal suo esonero nel novembre 2022, della sua esperienza biennale sulla panchina dei Brooklyn Nets, soffermandosi in particolare sulle difficoltà affrontate nella sua prima e forse ultima esperienza da head coach:

Non avevo pianificato di allenare ma a Brooklyn c’era una situazione davvero unica che bussava alla mia porta per questo ho accettato velocemente. Gran parte del lavoro consiste nella gestione delle personalità, tra uffici dirigenziali, giocatori e agenti. Questo è un aspetto enorme del lavoro

Steve Nash

Una cosa che ha colpito in particolare l’ex giocatore dei Suns è stato il poco tempo a disposizione di un coach per potere lavorare con la squadra:

Mi ha sorpreso scoprire che, quando sei l’allenatore, non sei così tanto presente con la squadra. Hai solo cinque minuti con i giocatori prima della partita, durante l’intervallo e dopo il match. Questi sono gli unici momenti in cui hai la possibilità di parlare con il team

Steve Nash

Nonostante i numerosi problemi riscontrati durante la sua esperienza a New York, soprattutto per quanto riguarda la gestione di uno spogliatoio composto da diverse stelle, Nash ha sempre cercato di esprimere la sua filosofia di lavoro, basandosi su un principio fondamentale: la sincerità:

La cosa più importante è essere onesti con i giocatori, È importante essere chiari e onesti in modo che non siano insicuri. La comunicazione è la chiave. Volevo entrare individualmente in contatto con ogni giocatore, per creare un ambiente in cui ognuno crede in sé stesso e diventi la sua versione migliore

Steve Nash

Nonostante queste buone intenzioni, l’avventura di Nash terminò bruscamente, soprattutto a causa dei malumori delle due stelle del roster, Kevin Durant e Kyrie Irving. Entrambi non vedevano più di buon occhio la gestione tecnica di Nash, che concluse la sua esperienza ai Nets con un record di 94 vittorie e 67 sconfitte.

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