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Steph Curry: “Rinnovo? Nulla è cambiato, vogliamo vincere”

Curry ha esteso il contratto con i Golden State Warriors per vincere di nuovo. Le aspettative sulle ambizioni della franchigia non sono cambiate

Con Stephen Curry in squadra, le aspettative non possono non essere fissate sul provare a competere per il Titolo NBA. Il numero #30 è ancora competitivo e decisivo, come ha mostrato alle Olimpiadi di Parigi 2024: il suo obiettivo è vincere di nuovo con i Golden State Warriors, ovvero uno dei motivi per cui ha deciso di rifirmare con la franchigia con cui molto probabilmente chiuderà la sua carriera.

Curry resta, per ora, fino al 2026/27 grazie all’estensione contrattuale da 62.6 milioni firmata ieri. Nelle prossime tre stagioni percepirà un salario garantito di 178 milioni che lo spinge verso il raggiungimento dei 500 milioni in carriera soltanto da contratti NBA. L’obiettivo di Steph però è un altro: essere ancora leader di una squadra competitiva, che possa dire la propria nella corsa al Titolo, anche se per la prossima stagione sarà complicato visto il mercato di GSW.

Apprezzo la posizione, l’opportunità e il sostegno delle persone che sono state con me nel corso del viaggio. Ho sempre detto di voler giocare per una squadra soltanto nella mia carriera quindi è bene chiarire subito tutti i dubbi sulla domanda dell’estensione e concentrarsi pienamente sul basket

Stephen Curry via The Athletic

Curry ha sempre la stessa aspettativa ed è giusto così: vincere. Passa il tempo, i suoi 36 anni ancora non si fanno sentire e la voglia di vincere, anche per questo, è sempre molto alta.

Si tratta di vincere e fare tutti i passi necessari per concederci una chance. Lo standard non è cambiato, le aspettative non sono cambiate

Stephen Curry via The Athletic

Steph non avrà più Klay Thompson – andato ai Dallas Mavericks in off season – ma c’è Draymond Green, il nuovo arrivo Buddy Hield e i giovani in rampa di lancio come Brandin Podziemski insieme a Jonathan Kuminga e Moses Moody a fargli da supporting cast. Forse non sarà abbastanza, ma con Curry non è mai detta l’ultima parola.

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