Jabari Parker spiega la sua scelta di lasciare la NBA
Jabari Parker racconta il suo passato in NBA e spiega le ragioni del suo addio alla lega per approdare al FC Barcellona
Non di rado capita di interrogarsi sul reale valore di certi giocatori arrivati nella lega con rosee prospettive ma che per mille ragioni si sono ritrovati invischiati in contesti poco competitivi che ne hanno limitato, se non arrestato del tutto, la crescita tecnica e di status.
Su questo argomento ha voluto esprimere la propria opinione Jabari Parker, ala grande in forza al FC Barcellona, nativo di Chicago e seconda scelta assoluta del Draft NBA 2014. Parker fu draftato nel 2014 ai Milwaukee Bucks e con quella squadra, in cui emergeva un giovane Giannis Antentokounmpo, ha potuto respirare in prima persona l’aria dei tanto agognati Playoff NBA.
Dopo l’addio ai Bucks però, nel 2018, la sua carriera ha preso una piega differente, che lo ha portato a far parte di franchigie molto meno competitive, quali Chicago Bulls, Washington Wizards, Atlanta Hawks e Sacramento Kings. Per queste compagini erano anni di ricostruzione e il desiderio era quello di ottenere scelte alte in fase di Draft, ergo parola d’ordine “Tanking”.
Quando il progetto di base di una squadra segue questo comandamento, inevitabilmente alcuni giocatori, anche talentuosi, rischiano di vedere sfumare alcuni dei migliori anni della propria avventura nella lega. Così Jabari Parker nel 2023 ha scelto di cambiare prospettive, andando ad esplorare l’orizzonte europeo con la canotta del FC Barcellona.
Voglio solo essere parte di qualcosa di valido. Voglio essere parte dell’idea ‘ogni partita conta’. Purtroppo, l’NBA è un business, ci sono 10-12 squadre che cercano di vincere ogni partita e l’altra metà che cerca di ottenere una scelta al draft. Questo dove fa finire i buoni giocatori? Devi essere o incredibilmente bravo o pessimo, per perdere le partite
Jabari Parker via Eurohoops
Parker cita alcuni dei casi più eclatanti di giocatori di alto profilo rimasti senza squadra nell’ultimo periodo, trovando la causa di ciò in questa cultura negativa del tanking che si è andata a sviluppare nella lega nel corso del tempo.
Non è un caso vedere DeMarcus Cousins, Dwight Howard o John Wall, ragazzi che potenzialmente finiranno nella Hall of Fame… ti sembra normale che non trovino posto in una squadra? Stiamo vedendo la lega indebolirsi, purtroppo
Jabari Parker via Eurohoops
Senza dubbio le motivazioni dietro esclusioni eccellenti come quelle di John Wall o DeMarcus Cousins sono molteplici, oltre al contesto ci sarebbe da mettere sul piatto anche il discorso infortuni e problematiche caratteriali; tuttavia, il pensiero di Jabari sicuramente va a toccare un punto dolente dell’attuale attitudine strategica delle franchigie NBA.