La Revenge Season di Brandon Ingram

Dopo aver parlato di LaMelo Ball, in questo articolo ci concentreremo su un altro giocatore dal grande potenziale che, per vari motivi, non è mai riuscito a compiere il tanto atteso salto di qualità. Stiamo parlando di Brandon Ingram.

Scelto con la seconda chiamata al Draft NBA 2016 dai Los Angeles Lakers, il classe 1997 aveva già dimostrato un talento sconfinato fin dai tempi del college a Duke. Dopo una stagione da rookie con ben 79 presenze, già dal secondo anno ha iniziato a mostrare qualche difficoltà legata alla propria tenuta fisica. Sono infatti 176 le gare saltate nelle ultime sette stagioni.

Dopo tre anni in gialloviola, è stato scambiato ai New Orleans Pelicans nella maxi operazione che ha portato Anthony Davis ai Lakers. Con la franchigia della Louisiana ha subito fatto registrare un netto miglioramento, che lo ha portato nel 2020 a partecipare all’All-Star Game e a vincere il premio di Most Improved Player.

Dal 2021 in poi, poco dopo aver firmato un maxi rinnovo con NOLA, è iniziato il calvario per Ingram: problemi ai tendini, alle caviglie e alle ginocchia. Nelle due stagioni tra il 2021 e il 2023 ha giocato solo 100 partite, troppo poche per un giocatore che, nelle due stagioni precedenti, si era affermato come uno dei migliori finalizzatori in circolazione (24/5/5 arrotondando le sue statistiche).

La scorsa stagione ha registrato una media di 20.8 punti, 5.1 rimbalzi e 5.7 assist in 64 partite, mostrando un leggero calo nei numeri, soprattutto ai playoff NBA, dove ha avuto grandi difficoltà. Tuttavia, l’aumento delle partite disputate è un segnale positivo per la stagione a venire. Perché, diciamocelo, il Brandon Ingram che nei Playoff del 2022 ha messo a referto 27 punti, 6.2 rimbalzi e 6.2 assist col 47.5% dal campo e il 40.7% da tre, manca sicuramente a tutti gli appassionati: uno scorer a più livelli, semplicemente sensazionale.