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Brandon Jennings duro su Paul George: “Dovrebbe ritirarsi”

L’inizio di stagione deludente di Philadelphia sta facendo sorgere dubbi sul fatto che l’acquisto di Paul George sia stato una mossa giusta per i 76ers

L’avvio di stagione dei Philadelphia 76ers è stato tutt’altro che positivo. Con sole 2 vittorie nelle 9 partite giocate, la squadra ha dovuto fare i conti con l’assenza di Joel Embiid, tra problemi fisici e squalifiche, e l’infortunio di Tyrese Maxey, che lo terrà fuori per un paio di settimane.

A complicare ulteriormente la situazione, c’è l’inizio stentato del grande colpo estivo di Philadelphia: Paul George, che non è ancora riuscito a imporsi come ci si aspettava.

L’ex Los Angeles Clippers è sembrato in evidente difficoltà, con numeri che segnano i minimi in carriera e una condizione fisica che lascia a desiderare. Sebbene l’infortunio subito durante la preseason abbia avuto un impatto, potrebbe essere anche l’età che avanza a incidere sul suo rendimento, con gli anni migliori ormai alle spalle.

Le recenti prestazioni di Paul George hanno suscitato numerose critiche, alcune anche molto dure. Tra queste, spicca quella di Brandon Jennings, ex giocatore NBA e noto anche per la sua esperienza in Italia. Ospite nell’ultima puntata del podcast di Gilbert Arenas, Jennings non ha risparmiato giudizi negativi su PG, attaccando frontalmente le sue performance.

Paul George potrebbe anche ritirarsi… Sta solo sprecando talento. Penso che ci siano tanti giocatori di talento là fuori, ma non stiamo dando abbastanza opportunità a molti di loro. Non dovresti cercare di fare un ultimo tentativo per vincere il titolo quando dici di non voler essere l’opzione numero 1

Brandon Jennings

Parole forti, ma anche difficili da condividere. In una lega dove l’ego dei giocatori è spesso ingombrante, trovare una stella disposta a sacrificare qualcosa per aumentare le possibilità di vittoria della sua squadra dovrebbe essere visto come un gesto da elogiare, non come una debolezza da criticare. Il commento di Jennings, dunque, sembra non tenere conto di questa mentalità di squadra che, in fondo, è un valore importante nello sport.

Come già sottolineato, l’inizio di Paul George con i 76ers non è stato certo memorabile. Tuttavia, la stagione NBA è lunga, con 82 partite che offrono ampie opportunità di recupero. Philadelphia e PG hanno ancora tutta la stagione davanti per rimediare a questo avvio difficile, soprattutto in una Eastern Conference che, al momento, non sembra così competitiva.

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