Minutaggio limitato per Steph Curry: Coach Kerr spiega la sua scelta

L’head coach dei Golden State Warriors commenta il minutaggio limitato recentemente riservato a Steph Curry

Steve Kerr parla con Steph Curry

I Golden State Warriors sembrano aver incontrato il primo momento di difficoltà della stagione. Dopo un avvio di regular season che li aveva visti tra le squadre più in forma della lega, le due inaspettate sconfitte contro San Antonio e Brooklyn hanno fatto scattare un campanello d’allarme per coach Steve Kerr, che aveva già richiamato i suoi riguardo ai cali di concentrazione.

In particolare, la sconfitta di questa notte contro i Nets non è stata ben accolta dai giocatori e dai tifosi del team della Bay Area, soprattutto a causa del parziale di 25-11 subito dagli Warriors negli ultimi 4 minuti, che ha inevitabilmente deciso il match a favore degli uomini di coach Jordi Fernandez.

Sui vari social, coach Steve Kerr è stato criticato soprattutto per la gestione del minutaggio di Stephen Curry, lasciato in panchina proprio nei minuti decisivi dell’affondo di Brooklyn, nonostante stesse disputando una partita da 28 punti, 4 rimbalzi e 7 assist in soli 29 minuti.

Interpellato su questa scelta nel post-partita, l’ex campione NBA con i Bulls di Jordan ha spiegato le ragioni che lo hanno spinto a lasciare Curry in panchina proprio durante il momento di massimo slancio degli avversari.

Di solito gli concediamo 32 minuti, e cerchiamo di mantenerci su quella cifra. Siamo riusciti a farlo riposare nel primo tempo grazie alla buona prestazione della second unit. Non mi piace fargli giocare tutto l’ultimo quarto, preferisco che abbia un po’ di energia per il finale, quindi in genere gli concedo gli ultimi otto minuti. Ma a quel punto Brooklyn era in ritmo e non siamo riusciti a fermarli

Steve Kerr

La sconfitta contro Cam Thomas e compagni richiede ai Warriors una riflessione seria, evitando però inutili e dannosi allarmismi. L’obiettivo sarà ritrovare concentrazione e solidità in vista del match di giovedì notte contro gli Oklahoma City Thunder, che, grazie alla vittoria per 130-109 contro Sacramento, sono tornati in vetta alla Western Conference a scapito di Golden State.

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