Il Tiro da 3 ha stravolto la NBA e i Celtics lo stanno dominando

Il Tiro da 3 ha rivoluzionato la NBA e i ragazzi di Joe Mazzulla sono sulla strada giusta per stabilire un record incredibile

USA TODAY - Boston Celtics. Da sinistra verso destra: Derrick White, Jaylen Brown, Sam Hauser e Jayson Tatum

E no, non è perché a novembre – secondo le analytics più avanzate – hanno già il 38.3% di possibilità di vincere le prossime NBA Finals, ma per un’altra inconcepibile percentuale: 56.3%.

Quest’anno i Boston Celtics stanno prendendo il 56.3% dei loro tiri da dietro la linea da tre: non si tratta solo di un +9.2% rispetto alla scorsa stagione (nella quale sono stati primi in NBA), ma molto probabilmente di una percentuale che rimarrà stabile fino agli inizi di aprile e diventerà di gran lunga la più alta della storia – superando il 51.9% dei Rockets del 2019.

Quasi 10 anni fa, nella stagione 2015-16, Stephen Curry e i suoi Golden State Warriors hanno alterato definitivamente i concetti di “buono” e “brutto” tiro, imponendo la loro pallacanestro e dimostrando al mondo che quella, per quanto rivoluzionaria, sarebbe potuta essere anche vincente.

Ora, a poco più di un mese dal 2025, sembra di essere davvero alle porte di una nuova era: i Celtics di Joe Mazzulla si stanno spingendo dove nessuno aveva mai provato ad avventurarsi; dimostrando nuovamente – a tutte le altre 29 squadre – che quella è la strada da seguire per vincere.

La rivoluzione che ha trasformato la NBA

Nella NBA il tiro da tre è stato introdotto nel lontano 1979, eppure dal 1996 (anno in cui si è cominciato a registrare le statistiche avanzate) al 2011 la percentuale di triple tentate rispetto totale dei tiri ha sempre oscillato tra il 12 e il 22%.

Negli ultimi 12 anni – contando tutte e 30 le squadre – è passata, invece, dal 23 a più del 42% (un aumento del 19%!!).

L’andamento dei tentativi da tre dal 2012 al 2024

È interessante vedere, tra le altre cose, come il salto più alto si sia verificato tra il 2016 e il 2017 (+4%)… “73-9” vi dice qualcosa?

Ogni volta che una squadra vince il titolo, tutti provano ad analizzare come hanno fatto. Tutti hanno visto il successo che hanno avuto con il loro attacco e per questo le squadre cercheranno di adattarsi a questo nuovo tipo di basket

Jalen Brunson

Discorso che spiega perfettamente perché dopo una stagione in cui la percentuale sembrava essersi stabilizzata (i Nuggets hanno vinto il titolo con il 36.1% di conclusioni da tre) ci sia stata una nuova impennata.

Tutte le squadre sanno che la ricetta usata dai Celtics per vincere il titolo dello scorso anno include una bella dose di triple; ma lo sa bene anche Joe Mazzulla:

Il basket è guidato dalle analytics e di conseguenza le persone le seguono. Per fortuna le abbiamo anche noi, ma soprattutto abbiamo i giocatori giusti per seguirle

Joe Mazzulla

Ma perché si tirano così tante triple?

La risposta non sembra difficile: perché valgono 3 punti invece di 2. E anche se fondamentalmente il ragionamento è corretto, non è questa la motivazione principale.

Già agli inizi del 2015 i Warriors avevano intuito ciò che le altre squadre hanno iniziato a comprendere da qualche anno: tirare e segnare da tre costringe gli avversari a difendere a 7-8 metri dal canestro e di conseguenza crea spazio per tutti gli altri tiri, soprattutto quelli più redditizi come le conclusioni al ferro.

Il volume dovrebbe aumentare. Tirare da tre, anche senza segnare, è un qualcosa allarga le difese e ci permette di trovare conclusioni migliori nel corso di tutta la partita

Devin Booker

Parole che trovano riscontro anche nei dati: negli ultimi 12 anni – parallelamente al volume di triple tentate – è aumentato il valore dei tiri da due (da 0.95 a 1.08 punti per tiro).

Gli effetti positivi del tiro da tre – anche dal lato puramente aritmetico – non sono quasi mai stati legati alle triple: tirare da tre significa segnare più tiri da due.

Sull’asse delle ordinate c’è il valore dei “punti per tiro” (punti segnati/tiri tentati)

Per il terzo anno consecutivo, il valore di un generico tiro da due è più alto di quello di una tripla (l’ultima volta che è successo era il 1989!).

E in un campionato in cui i numeri, le percentuali e le analytics in generale giocano una ruolo fondamentale, è facile comprendere perché negli ultimi 20 anni ci sia stata una polarizzazione così estrema delle conclusioni.

Immagine: Kirk Goldsberry

Non è un caso se la maggior parte dei tiri tentati dalle squadre NBA negli ultimi anni vengono presi principalmente da due posizioni: in area e dall’angolo – dove ogni tiro vale rispettivamente 1.26 e 1.19 punti.

L’obiettivo non è tirare di più, ma trovare sempre i tiri migliori

Joe Mazzulla

In futuro si tirerà più da tre che da due punti?

Steph Curry ha rivoluzionato il basket? Sì, o meglio: ha incredibilmente accelerato la metamorfosi di una NBA che stava già iniziando a dare i primi segni di cambiamento.

Ora la domanda che viene da porsi è: quanto a lungo proseguirà la crescita del tiro da tre?

Nessuno, in realtà, ha ancora una risposta. Nemmeno Mazzulla.

I dati, per ora, ci dicono che nella pallacanestro più vincente i tiri da due sono ancora la tipologia più utilizzata: Thunder (14-4) e Cavs (17-2), primi nelle rispettive Conference, hanno entrambi una percentuale vicina al 42% di triple tentate rispetto al totale (in linea con la media dell’intera NBA).

Ma se il prossimo giugno a vincere il Larry O’Brien Trophy fossero di nuovo i Boston Celtics … beh, potremmo entrare davvero in una nuova era.

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