Benvenuti nell’Area 51: Castle e Wemby pronti a conquistare la NBA

Non solo Victor Wembanyama. Come sottolineato da LeBron James, Stephon Castle ha tutto per diventare una stella NBA con la magia degli Spurs

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In questa stagione, la squadra texana sta sorprendendo tutti, andando oltre le aspettative più ottimistiche. Dopo 19 partite, i San Antonio Spurs vantano un record di 10-9, che al momento garantisce loro l’accesso ai Play-in.

Un netto miglioramento rispetto alla passata stagione, quando con lo stesso numero di partite giocate il bilancio era un deludente 3-16. A contribuire al progresso della squadra sono stati i veterani Chris Paul e Harrison Barnes, rispettivamente primo e quarto in termini di +/- di squadra, con +56 e +46. Da non sottovalutare, però, l’impatto di Stephon Castle, che già alla sua prima stagione in NBA sta dimostrando di essere un giocatore capace di fare la differenza.

Il rookie degli Spurs, scelto con la quarta pick al draft, ha conquistato il titolo NCAA nel suo unico anno con gli UConn Huskies. Castle, una combo guard dal fisico imponente (198 cm, 98 kg e un’apertura alare di 205 cm), si fa notare soprattutto per le sue doti difensive di alto livello.

Castle, con il numero 5, e Victor Wembanyama, con il numero 1, formano insieme l’Area 51 degli Spurs. La combinazione dei loro numeri crea una connessione simbolica tra il giovane talento e il fenomeno francese, un duo destinato a far parlare di sé.

In questo articolo ci concentreremo sulla Point Guard che sta facendo innamorare molti appassionati di NBA, analizzando i punti di forza e le debolezze del suo gioco.

Potenziale da Defensive Player of the Year

Il prodotto di UConn è un difensore d’élite sulla palla, abilissimo nel difendere sul perimetro, ma altrettanto efficace anche nel pitturato. La sua versatilità gli consente di marcare praticamente ogni ruolo: contro Golden State, ad esempio, ha difeso su Draymond Green per quasi due minuti, limitandolo a un 0-2 dal campo.

La guardia vanta una straordinaria abilità nella difesa sugli attaccanti in uscita dai blocchi, ha un’eccellente tecnica negli scivolamenti ed è capace di stoppare e rubare palla con grande efficacia. Per esaminare più in dettaglio la difesa di Castle, ecco alcuni dati:

  • Efficienza difensiva su 100 possessi (DEFRTG): tra i giocatori degli Spurs che hanno disputato più di 10 gare con almeno 10 minuti di gioco, Castle occupa il quinto posto con un punteggio di 108.9.
  • DFG% (percentuale dal campo quando Castle è in marcatura sull’attaccante): limita i suoi avversari al 28% nel tiro da tre punti (1.2 canestri realizzati su 4.1 tentativi), mentre da due punti il dato sale al 61.4% (3.9 tiri realizzati su 6.3 tentativi). Quest’ultima percentuale è influenzata dai tiri vicino al canestro.

Molto talento offensivo, ma il tiro da tre è da migliorare

La fase offensiva è l’aspetto su cui Castle deve ancora lavorare. La guardia è abile nei tagli, gioca bene “off the ball”, ha un buon arresto e tiro, può gestire il Pick&roll sia come passatore che come rollante e sa attaccare bene il ferro.

Il punto debole resta il tiro da tre punti, come ammesso dallo stesso giocatore in svariate interviste. Nei primi match della stagione, il numero 5 ha avuto difficoltà dalla lunga distanza, ma ora le sue percentuali sono in netta crescita:

Analizzando la shot selection di Castle, emergono alcuni punti di riflessione interessanti:

  • Tenta 5.9 conclusioni a partita da 2 punti, realizzandone 2.6 (46.5%)
  • Da tre punti tenta 3.8 conclusioni, realizzandone 1.1 (28.1%)
  • Predilige i tiri vicino al ferro (43.6% di frequenza) e li realizza con il 52.8%
  • Da tre punti, Castle preferisce colpire in catch and shoot (24.8% di frequenza) piuttosto che in arresto e tiro (13.9% di frequenza). In catch and shoot, registra una percentuale di realizzazione del 31%, mentre in arresto e tiro la percentuale scende al 21%
  • La maggior parte delle sue conclusioni avviene senza l’utilizzo del palleggio (33.9% di frequenza) o con un range di 3-6 palleggi (28.5% di frequenza)

La sua shot selection è generalmente buona, poiché prende quasi tutti i suoi tiri da open o wide open. Dall’arco, questo accade principalmente perché viene lasciato libero dalla difesa, mentre da due sfrutta la sua abilità nei tagli (principalmente backdoor) e le sue spiccate doti fisiche che gli permettono di giocare in transizione e in penetrazione senza particolari difficoltà. Il 20enne è anche un buon passatore, sia nelle situazioni di pick&roll che nel trovare il compagno libero sul perimetro.

Stephon Castle ha un futuro sicuramente brillante davanti a sé. Con il tempo, perfezionerà il suo tiro da tre punti, ma già oggi è un giocatore che si adatta perfettamente al sistema degli Spurs, grazie alle sue eccellenti doti difensive e alla capacità di giocare in transizione.

La sua versatilità lo rende un pezzo fondamentale per la crescita della squadra, e con l’esperienza, possiamo aspettarci che diventi una futura stella NBA.

Ho detto a Stephon di continuare così. Sarà qualcosa di speciale. Sarà davvero speciale, amico.

LeBron James

Le parole del Re, che ha elogiato Stephon Castle per il suo potenziale, sono la conferma che il giovane degli Spurs ha tutte le carte in regola per fare grandi cose. Quando uno come LeBron James ti nota, è chiaro che stai facendo la differenza.

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