Il ruolo di Steph Curry nella crescita di Anthony Edwards
La guardia dei T’Wolves racconta come il numero 30 dei GSW abbia influenzato profondamente l’evoluzione del suo gioco
Dopo un inizio complicato, i Minnesota Timberwolves sembrano aver trovato la loro dimensione. Le ultime quattro vittorie consecutive dimostrano come gli uomini di coach Chris Finch stiano seguendo la strada giusta per riproporre i meccanismi che li hanno portati, lo scorso anno, fino alle finali di conference.
Dopo qualche incertezza iniziale, il rapporto tra Julius Randle e Anthony Edwards sta iniziando a consolidarsi. Lo stesso Edwards ha sottolineato quanto sia stato prezioso l’onore di condividere lo spogliatoio con un giocatore come Stephen Curry, esperienza che lo ha aiutato a crescere sia come leader che nel suo stile di gioco.
Ho lavorato sul mio gioco in catch and shoot quest’estate, soprattutto durante le Olimpiadi con Steph. Poi, sapendo dell’arrivo di Randle, ho cercato di aiutarlo in ogni modo per farlo sentire a suo agio e rendere più difficile per gli altri raddoppiarlo. Anche lui sta facendo lo stesso per rendermi la vita più facile. Gli voglio bene
Anthony Edwards
La presenza di Steph ha inevitabilmente cambiato ‘Ant Man’, che sta cercando di imitarlo in molti aspetti da quando è iniziata la stagione, soprattutto per quanto riguarda i tiri da tre punti.
Essendo stato molto tempo con lui, ho cercato di incanalare il più possibile del suo gioco, tra tagli, impostazione del gioco e apertura del campo per gli altri compagni di squadra. Steph lo ha fatto durante tutte le Olimpiadi e io provo a imitarlo
Anthony Edwards
Le statistiche non mentono: nell’ultima stagione, Edwards tentava in media 6,7 tiri da tre a partita con il 35,2% di realizzazione. Dall’inizio di questa regular season, invece, il nativo di Atlanta ha 10,5 tentativi da tre a partita con un 42,2% di tiri realizzati. La sua evoluzione offensiva è molto interessante e siamo sicuramente curiosi di vedere fino a che punto potrà arrivare.