Thunder Vs Rockets: ecco perché Houston può vincere
La semifinale di NBA Cup è ormai alle porte e OKC arriva allo scontro con Houston con il favore del pronostico, ma attenzione ai Rockets
È sfida ad alta quota in NBA Cup, con la partita di stanotte tra Houston Rockets e Oklahoma City Thunder che vedrà impegnate due delle squadre più in forma della Western Conference. OKC guida la classifica con 19 vittorie, ma i Rockets seguono a ruota dalla terza piazza con solo due vittorie di distanza.
Entrambe sono caratterizzate da un roster giovane, fatto di giocatori dal talento cristallino che negli ultimi due anni hanno avuto un glow up di tutto rispetto, ma forse Houston potrebbe avere, nascosto in una valigetta segreta, l’antidoto al veleno Thunder che in questa stagione sta mietendo vittime illustri.
La gioventù d’oro di OKC fa comprensibilmente paura. Shai Gilgeous-Alexander, Holmgren, Jalen Williams, Dort, Wallace, Hartenstein e, in uscita dalla panchina, un Alex Caruso nel ruolo dell’anziano saggio chiamato a portare esperienza playoff e il sangue freddo di chi ha già un anello al dito.
La NBA Cup, che deve fare i conti con un crollo di interesse, arriva quindi al momento giusto per testare lo sguardo della tigre della banda costruita ad arte dal maestro Sam Presti, ma qualcuno vuole rovinargli la festa.
Houston è in crescita e la cura Udoka sembra aver messo ordine all’interno di un gruppo che fino a qualche anno fa era ricco di talento ma incapace di seguire una rotta o di giocare all’unisono. Ora però la musica è cambiata e i Rockets hanno già dimostrato di poter lottare ad armi pari con chiunque, senza alcun timore reverenziale, vedasi lo scalpo prestigioso che si sono portati a casa nei quarti di finale di coppa ai danni dei Golden State Warriors.
In molti sono convinti che OKC avrà la meglio, ma i Rockets potrebbero mettere in seria difficoltà la squadra dell’Oklahoma e questo per due motivi ben precisi.
La lotta a rimbalzo
Gli Houston Rockets sono la squadra più forte della lega nella lotta sotto il tabellone. I ragazzi di Udoka collezionano 49.4 rimbalzi a partita, guidano la lega in rimbalzi offensivi, 13.9 a partita, e sono secondi nella classifica dei rimbalzi difensivi.
Com’è possibile? Sengun è una delle risposte, con i suoi 10.6 rimbalzi di media, l’altra è invece composta da tutti coloro che si muovono alle sue spalle: Thompson e Eason, i Terror Twins, Jabari Smith Jr., giovani dall’atletismo spaventoso in grado di monopolizzare il discorso rimbalzi su entrambe le metà campo.
Dalla panchina emergono poi all’occorrenza Steven Adams, uno specialista in questo argomento, e Landale, due corpi importanti da mettere in prossimità del ferro che aumentano la pressione a rimbalzo. Dal canto loro i Thunder, con Holmgren ai box per infortunio, posso contare principalmente solo sull’apporto di Hartenstein e JDub, cosa che potrebbe vederli schiacciati a livello di dominanza fisica.
L’enigma Sengun
E alla fine arriva Alperen. In molto meno tempo rispetto a quello che Ted Mosby ci ha impiegato per raccontare la sua storia ai suoi poveri figli, Alperen Sengun è riuscito a imporsi come uno dei centri più dominanti della lega, grazie alla sua incredibile duttilità offensiva e alla sua capacità di manovrare il gioco della propria squadra, motivo per il quale si è guadagnato il soprannome di Baby Jokic.
Accanto ai 10.6 rimbalzi di media, precedentemente citati, il centro turco dei Rockets infila 18.8 punti a partita e 5.3 assist. Un rebus assolutamente irrisolvibile per gli avversari. OKC non potrà fare altro che mettergli addosso Hartenstein per tutta la partita, sperando di limitarne la produzione offensiva, anche se l’ultimo precedente fa suonare un campanello d’allarme.
Infatti, nel precedente incrocio tra le due squadre, Sengun ha chiuso la partita con una doppia-doppia da 20 punti e 14 rimbalzi, tutto ciò nonostante i 30 minuti di Hartenstein in versione francobollo.
La partita metterà di fronte le due migliori difese della lega e questo sarà sicuramente garanzia, per tutti gli appassionati, di uno scontro fatto di aggressività e lotta su ogni palla vagante, ciò che qualsiasi appassionato di basket brama di vedere ogni sera.